RIETI - Parla anche reatino il neonato Fronte sovranista italiano, il primo partito sovranista della nazione. All’assemblea costitutiva dello scorso 5 giugno, infatti, erano...
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«Sovranismo» è un neologismo introdotto dall’Ars per designare l’istanza di riconquista della sovranità da parte del Popolo e dello Stato italiani per dare piena applicazione alla Costituzione repubblicana del 1948 basata sulla piena occupazione. Bisogna infatti partire dalla constatazione che sussiste un irrimediabile contrasto tra la Costituzione e i Trattati europei che impedisce di dare piena attuazione al modello economico sociale che ci hanno lasciato in eredità i nostri Padri Costituenti.
Durante l’assemblea sono stati approvati l’atto costitutivo e lo statuto del Fsi e, tra gli altri, il documento su «Giochi e scommesse», realizzato e presentato proprio dal reatino Stefano Rosati che è stato inserito nel Comitato direttivo.
«Lo scopo di “fase” del Fronte sovranista italiano per i prossimi quattro anni – spiega Rosati - è quello di consolidare la struttura creata con l’Ars in questi anni in vista di una vera e propria alleanza sovranista con altre forze politiche che condividano una critica dura all'Unione Europea dei Trattati sovranazionali e della moneta unica e che puntino al ripristino e alla concreta attuazione della Costituzione italiana del 1948».
«L’associazione – spiega Nicoletta Carotti – conta più di 600 soci, è presente in quasi tutte le regioni d’Italia. Per l’Ars il valore della militanza è fondamentale; la militanza si fa nella vita reale e non sulle piattaforme sociali. Più di trecento militanti sono riusciti a raggiungere Roma e non è poco se pensiamo allo stato attuale delle cose, all’individualismo e al nichilismo della nostra società».
All’assemblea era presente anche un altro socio reatino, Riccardo Rosati, ma fanno parte del Ars, e ora del Fsi anche altri concittadini come Antonella Rossi, insieme ai quali abbiamo organizzato e organizzeremo iniziative divulgative sui temi dell’associazione”.
Tutte le informazioni, i documenti e i contatti sono disponibili sul sito www.riconquistarelasovranità.it o sulla rivista dell’associazione www.appelloalpopolo.it .
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Il Messaggero