Rieti, «Il posto della Masotti è di Forza Italia»

Sandro Grassi
RIETI - «Il posto della Masotti ​è di Forza Italia». Il coordinatore provinciale Sandro Grassi...

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RIETI - «Il posto della Masotti ​è di Forza Italia».

Il coordinatore provinciale Sandro Grassi rivendica l’assessorato e aggiunge: «La giunta si può allargare». 

«Rivendichiamo con forza il posto in giunta che è stato della Masotti. E’ un punto sul quale non deroghiamo». Sandro Grassi (nella foto), coordinatore provinciale di Forza Italia, chiude le porte alla possibilità che altri partiti (i rumors danno in pole position la civica Letizia Rosati) possano occupare la casella che è stata dell’ex assessore all’Innovazione tecnologica. «Non è che possano venir fuori appetiti diversi da parte dei nostri alleati. Poi se il sindaco, dato che ha la possibilità di nominarne fino a nove, decida di fare un assessore in più, è una sua scelta. Ribadisco: quel posto è nostro. Noi chiediamo che venga mantenuto quell’assessorato, tuttavia se il primo cittadino volesse rimodulare qualche delega siamo comunque disponibili a confrontarci. Noi siamo moderati e ragionevoli», aggiunge. Grassi dà poi la sua interpretazioni dei fatti che hanno portato alla rottura tra Cicchetti e Masotti, tutti e due iscritti al partito di Berlusconi. «Probabilmente – sottolinea – c’era una sorta di incompatibilità nell’amministrare insieme la città. Forse, l’ex assessore prima di far precipitare la situazione avrebbe dovuto informare il partito, in modo da sottoporre al sindaco le correzioni che chiedeva, così invece gli eventi sono precipitati». Per il coordinatore provinciale, a questo punto, l’obiettivo è tenere unita la coalizione che sostiene Cicchetti. «Il nostro sostegno al sindaco rimane integro e incondizionato», sottolinea.
Ma ora, dopo lo strappo in giunta di giovedì sera, come sarà la coesistenza nello stesso partito della Masotti con Cicchetti? Anche perché – a quanto si apprende – l’ex assessore sarebbe intenzionato a restare negli Azzurri. Lunedì pomeriggio intanto è stata convocata la direzione del partito per discutere della vicenda, alla riunione dovrebbe partecipare anche la Masotti, pronta a spiegare ai vertici provinciali le ragioni che l’hanno portata a sbattere la porta e rassegnare le dimissioni. «Faremo un’analisi – continua Grassi – di quanto accaduto. In più cercheremo di trovare una figura idonea da proporre a Cicchetti come nuovo assessore».

Il Pd: l'esecutivo si dimetta

Arrivano, intanto, le prime reazioni politiche. Alessandro Mezzetti, capogruppo Pd in Comune, chiede le dimissioni della giunta Cicchetti. «E’ evidente – attacca – che se un assessore se ne va sbattendo la porta qualche malcontento in seno alla gestione del Comune c’è. Come è del tutto evidente che la lettera di risposta dell’intera giunta, sindaco compreso, all’ex assessore sia debole e priva di contenuti politici». E aggiunge: «Da un lato c’è chi abbandona accusando e dall’altro c’è chi si arrocca per difendere una gestione di tre anni in cui non si è fatto nulla, neanche terminare ciò che era stato avviato. Sperare che questi due anni che mancano passino veloce vuol dire “sprecare” altro tempo al cospetto di una città che non se lo può più permettere. Forse, in Comune bisognerebbe fare ammenda del tempo che si è perso, dimettersi in blocco per avviare un nuovo passo». Italia viva, gruppo Rieti in Azione, +Europa Rieti, Sabina radicale e Nome officina politica diramano invece una nota congiunta: «Tutte le deleghe lasciate dalla Masotti sono fondamentali nei tempi che andremo ad affrontare: non solo per innovazione e digitalizzazione su cui dovremmo correre ancor più di quanto già sembrava necessario. Finora il tema dei rapporti con le associazioni, aspetto in cui la città è ricca e vivace, è stato in secondo ordine, mentre per le pari opportunità la città deve non solo salvaguardarle e promuoverle, ma anche cercare di ritrovare un equilibrio che in recenti esternazioni si è andato a compromettere». E concludono: Il sindaco Cicchetti sia coerente con il suo “programma elettorale” e «scelga per il posto in giunta una donna in città davvero competente, capace, equilibrata».
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Il Messaggero