Rieti, Officine56 ko al tie break a Castelsardo: gara sospesa due volte causa blackout

Sharon Garganese in azione
La Officine56 Fortitudo Rieti resta al buio. Nel vero senso del termine perché, oltre a perdere 3-2 (25-20, 21-25, 25-27, 25-23, 15-12) una partita rocambolesca, è...

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La Officine56 Fortitudo Rieti resta al buio. Nel vero senso del termine perché, oltre a perdere 3-2 (25-20, 21-25, 25-27, 25-23, 15-12) una partita rocambolesca, è costretta per ben due volte a fermarsi per un’avaria all’impianto di illuminazione del palasport di Castelsardo. E a giocare per oltre un set a luci spente. Peccato perché, con un pizzico di determinazione in più, le reatine avrebbero potuto portare a casa altri due punti, fondamentali nella rincorsa ad una salvezza che, a questo punto, si complica.


LA PARTITA

Il coach Broccoletti ripropone lo stesso sestetto di partenza di sette giorni prima con Isolani in cabina di regia, capitan Lunardi opposto, De Santis e Pentuzzi al centro, di banda Izzi e una Imprescia non al meglio, che stringe i denti e scende regolarmente sul parquet nonostante un fastidio alla schiena, Di Virgilio libero. Partenza bruciante delle reatine, che si portano sul 10-13. La Alephmatic non resta a guardare e, a cavallo del secondo time-out tecnico, ribalta la situazione: sul 18 pari le sarde mettono la freccia e scappano 25-20, approfittando anche dell’infortunio di Imprescia, costretta ad uscire sul punteggio di 19-18. Si cambia campo e la Fortitudo ritrova Imprescia, che va a far coppia con Garganese, entrata nel finale del primo set al posto di una spenta Izzi. Un assetto vincente, che regala alle ospiti un buon vantaggio.

Ma, sul 9-14, le luci del palasport di via Cristoforo Colombo si spengono e gli arbitri interrompono la partita. Il blackout si rivela più serio del previsto e le due squadre sono costrette ad attendere oltre un quarto d’ora prima di tornare sul rettangolo di gioco, ancora al buio e col tabellone luminoso fuori uso. Eppure si continua a giocare: una situazione surreale, che Rieti gestisce con maturità, amministrando il vantaggio accumulato prima dell’inatteso intervallo e chiudendo 21-25. Nel frattempo si riaccendono i fari. Ma è solo un falso allarme, perché in pochi istanti il palazzetto torna al buio. Si pensa alla sospensione definitiva della partita, ma gli arbitri – sardi – non ne vogliono a che sapere e, dopo aver bloccato la sfida per la seconda volta in meno di mezz’ora, fanno proseguire. Il pubblico locale sente profumo di beffa e prova ad accelerare i tempi, spingendo le proprie ragazze con un tifo da stadio. E la Alephmatic vola: Rieti va sotto 20-12 e tutto sembra andare a rotoli. Ad un passo dal ko, le ospiti hanno un’impennata d’orgoglio e, punto dopo punto, rimontano e si impongono 25-27. Sotto le luci dei fari, tornati a pieno servizio.


Il colpo subito non stende le isolane, che ripartono di slancio nella quarta frazione: presa la testa (13-7), amministrano il vantaggio e, nonostante il ritorno della ospiti (23-22), si impongono in volata (25-23). Si va al tie-break con la paura di perdere l’aereo (la doppia sospensione ha allungato i tempi della gara e sulla panchina amarantoceleste si continua a tenere un occhio sul campo e l’altro sull’orologio). L’avvio arrembante del quinto set sembra poter regalare un agevole successo alla Fortitudo, che cambia campo sul 3-8. Ma la Castellanese è dura ad arrendersi e piazza un parziale di 12-4 che stende le reatine, crollate inspiegabilmente ad un passo dal traguardo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero