Musica e musicisti a Rieti tra Cinquecento e Settecento

Musica e musicisti a Rieti tra Cinquecento e Settecento
RIETI - Un libro, un convegno e un concerto per riscoprire i musicisti e riascoltare la musica che accompagnò la vita sacra e culturale della Rieti tra Cinquecento e...

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RIETI - Un libro, un convegno e un concerto per riscoprire i musicisti e riascoltare la musica che accompagnò la vita sacra e culturale della Rieti tra Cinquecento e Settecento: è l’ultimo progetto della Fondazione Varrone in collaborazione con Ars Nova, che sarà presentato venerdì prossimo, 18 ottobre, all’ex Chiesa San Giorgio.


La proposta parte dagli studi e dall’esperienza musicale del maestro Angelo Fusacchia, autore del libro, curatore del convegno e direttore del concerto su “Tre secoli di musica a Rieti” con molti brani in prima esecuzione in tempi moderni. Anche gli autori – eccezion fatta per il giustamente celebrato Giuseppe Ottavio Pitoni – escono da un silenzio durato secoli, almeno in città: si tratta di Vincenzo Paci, Rinaldo Del Mel, Alessandro Capece, Giacomo Antonio Piccioli, Giovanni Battista Rocchigiani e Antonio Rina, che tra la fine del Cinquecento e metà del Seicento prestarono servizio come organisti e cantanti nel Duomo di Rieti, lasciando brani di musica sacra trascritti da Fusacchia per l’occasione.

Ad eseguirli, sotto la sua direzione, saranno l’Ensemble Concerto Regio – soprani, contralto, tenore e basso accompagnati da clavicembalo, viola da gamba e tiorbe – e l’Ensemble Antonio Rina. Il concerto è previsto alle 21, a suggellare un pomeriggio di studi che si aprirà alle 16 con un convegno al quale parteciperanno studiosi e musicofili reatini – con Angelo Fusacchia anche Alfredo Pasquetti – ed esperti in arrivo da tutta Italia, come Giacomo Rostirolla, Nicola Tangari, Salvatore De Salvo Fattor, Walter Matticoli, Benedetto Cipriani e Luca Dragani.

Sarà una conversazione a più voci per ricostruire chi e come faceva musica a Rieti dal medioevo al barocco passando per il rinascimento. Il libro di Fusacchia, distribuito per l’occasione, parte da uno studio di Angelo Sacchetti Sassetti e lo amplia e lo attualizza grazie al lavoro di ricerca condotto dall’autore in Cattedrale, all’Archivio di Stato, alla Biblioteca Paroniana e al Monastero delle Clarisse di Santa Filippa Mareri di Borgo San Pietro.

«Con questo progetto – dice il presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio - facciamo un’operazione di recupero a tutto tondo di questo segmento del patrimonio artistico cittadino, largamente inedito e quasi totalmente sconosciuto».


La partecipazione al convegno delle 16 e l’ingresso al concerto delle 21 sono liberi fino ad esaurimento posti. Nel quadro dell’iniziativa della Fondazione “Cultura e solidarietà” all’evento del 18 è abbinata la presenza dell’Aido, che con l’occasione potrà promuovere le sue attività ed effettuare una raccolta fondi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero