Rieti, settimana di arte terapia alla mostra su Calcagnadoro

Palazzo Potenziani
RIETI - Per la mostra su Calcagnadoro e Ferrari, promossa dalla Fondazione Varrone, si è aperta una settimana con visite guidate per alcuni ospiti speciali. ...

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RIETI - Per la mostra su Calcagnadoro e Ferrari, promossa dalla Fondazione Varrone, si è aperta una settimana con visite guidate per alcuni ospiti speciali.

 Lunedì 8 gennaio hanno ammirato le opere d’arte dei maestri reatini, 15 ragazzi dell’associazione Loco Motiva, la cooperativa sociale onlus nata per creare attività per l’integrazione e inclusione delle persone con autismo. "L’iniziativa è stata molto apprezzata - spiega una nota della Fondazione Varrone - ed è stato riscontrato dagli esperti, che l’arte è sempre stata una forma efficace di auto-espressione, un modo di comunicare attraverso un canale completamente diverso da quello con le parole, quindi particolarmente funzionale nelle persone autistiche.
Un altro significativo incontro è stato vissuto nella Sala Mostre di Palazzo Potenziani, oggi giovedì 11 gennaio, con l’associazione Arfh-onlus (Associazione Reatina Famiglie portatori di Handicap) nata dall’unione di famiglie e volontari che si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei propri familiari, attivando un Centro Diurno che è  in grado di ospitare portatori di handicap di Rieti e provincia.
Il centro ospita circa 30 ragazzi in età extrascolastica affetti da diverse patologie psico-fisiche. Numerose sono le attività proposte per lo  sviluppo delle potenzialità di crescita personale e di inserimento-accettazione sociale ai fini di una migliore qualità della vita.
Le operatrici che hanno accompagnato il gruppo di 13 persone, evidenziando  il totale coinvolgimento degli ospiti davanti alle opere d’arte, hanno programmato futuri laboratori di arte terapia legati alla Mostra, per far emergere l‘interiorità dei ragazzi che riescono sempre a stupire, tirando fuori abilità nascoste proprio grazie al processo creativo e artistico.  L’Arte può fornire una valvola di sfogo e di miglioramento.
La visita guidata ha confermato l’importanza del rapporto tra arte e disagio mentale". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero