Rieti, Fondazione Varrone: Varano presidente dell’assemblea dei soci ma tante le bocciature eccellenti

Fondazione Varrone
RIETI - Cambio alla presidenza dell’assemblea dei soci della...

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RIETI - Cambio alla presidenza dell’assemblea dei soci della Fondazione Varrone (eletta Emanuela Varano al posto dell’uscente Luigi Trinchi, in scadenza di mandato), ingresso nel Cda e nel consiglio di indirizzo di due nuovi consiglieri (l’ingegner Alberto Di Fazio nel primo, la storica Ileana Tozzi nel secondo, dove si occuperà di beni culturali), ma bocciatura di tanti candidati eccellenti. Un epilogo che si è consumato tra non pochi sospetti, dopo le dimissioni del vicepresidente Roberto Lorenzetti legate agli accesi contrasti con il presidente Antonio D’Onofrio sulle scelte per la Sabina universitas. Ma a fare notizia, non c’è dubbio, sono state soprattutto le impallinature in serie decretate a scrutinio segreto dai votanti nell’assemblea, che non hanno risparmiato nessuno, neppure un giudice onorario del tribunale di Rieti, Franco D’Ammando, escluso insieme a medici, imprenditori, commercianti e liberi professionisti, tutti sotto i 30 voti del quorum. A partire dal presidente di Unindustria Alessandro Di Venanzio, per proseguire con Silvio Gherardi, l’ex manager della Baxter (oggi Takeda) e candidato sindaco a Rieti nel 2012, l’avvocato Francesco Maria Palomba, punta di diamante dell’Accademia della cucina italiana, l’odontoiatra Maurizio Ciaramelletti, il gastroenterologo Sandro Boschetto, che non è riuscito a fare il paio con la rielezione a presidente del Rotary Club, il primario di Radiologia del de Lellis Stefano Canitano, il gioielliere Gianluca Di Blasio, il segretario generale della Camera di commercio Giancarlo Cipriano, ma anche figure meno note, come il titolare di un’enoteca cittadina. Sono state 17 le vittime dei “cecchini”, mentre solo in tre hanno superato lo scoglio: il notaio, figlio d’arte, Paolo Gianfelice, il presidente della Npc Basket Giuseppe Cattani, e il medico otorino Domenico Gatti, figura molto apprezzata in ambito ospedaliero. Un esito a sorpresa, perché la delibera della Fondazione Varrone prevedeva la nomina di 10 nuovi soci e ai nastri di partenza erano in 20, ma considerato il risultato di decisioni che guardano già ad aprile 2022, quando si dovrà rinnovare presidente e Cda. Non è più un mistero che D’Onofrio punti alla conferma, segnali arrivano anche dall’ammorbidimento della posizione verso l’Atletica Studentesca Reatina, decapitata tra tante polemiche della sponsorizzazione. Resta, però, da superare l’ostacolo dei limiti imposti dallo statuto, che impedirebbero il bis di D’Onofrio in quanto ha già cumulato diversi incarichi, ma il presidente romano ha già dimostrato, come per la nomina del segretario generale della Fondazione, che le regole possono essere cambiate in corsa. Non resta che attendere.

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Il Messaggero