Rieti, Flavio Insinna ad Amatrice: «Piccolissimo segno di solidarietà, bisogna essere vicini a questa gente»

Flavio Insinna ad Amatrice insieme ad alcuni ragazzi nell'Area Food
RIETI - Alla lunga lista di personaggi famosi che hanno visitato Amatrice, si aggiunge oggi Flavio Insinna. L'attore e conduttore televisivo, anziché passare una...

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RIETI - Alla lunga lista di personaggi famosi che hanno visitato Amatrice, si aggiunge oggi Flavio Insinna. L'attore e conduttore televisivo, anziché passare una piacevole giornata al mare, preferisce trascorrere il suo tempo in compagnia degli amatriciani. Lo vediamo in veste di persona provata e partecipa con trasporto e sentimento al disagio degli abitanti. La sua presenza, come egli stesso la definisce, «è un piccolissimo segno di solidarietà» che non può non essere apprezzata dall’affranta popolazione di Amatrice.


Le sue parole «Le gocce fanno il mare, questo è il segreto del vivere insieme. A volte l’uomo se lo dimentica. Ognuno porta il suo mattoncino in fabbrica e la fabbrica si ricostruisce, riparte, ricomincia» sono di stimolo a coloro che stanno tentando di ricostruire il loro futuro, moralmente e materialmente, a quasi un anno dal sisma.

«Questo è un paese che ha bisogno di avere radici e memoria. È importante perché in un attimo si rischia di essere dimenticati. E allora bisogna esserci, bisogna tornare, bisogna sacrificare il proprio tempo libero e impegnarsi perché di fronte al male bisogna essere seri ma non ogni tanto, sempre, poiché questo paese di male ne deve fronteggiare tanto» continua Insinna, che dimostra così la sua sensibilità verso i terremotati.

E poi lancia un appello agli italiani: «Noi siamo un popolo meraviglioso, siamo meravigliosi nell’onda emozionale, e invece qui la battaglia è dura e lunghissima. Sono italiano, sono innamorato del mio paese e delle persone che lo vivono e lo abitano e che hanno diritto a riavere una vita vera e non una sopravvivenza».

Lo spirito del conduttore non si spegne mai, neanche quando una turista, emozionata nel vederlo, gli si fa incontro meravigliandosi della sua inusuale tristezza e lui con una simpatica e spontanea reazione risponde che i sorrisi sono inopportuni in questa situazione.


Concludendo e citando le parole del conduttore «Il mio è un gesto piccolissimo per dire ripartiamo ancora di più tutti insieme e poi torniamo, ritorniamo, ritorniamo, la battaglia è ancora lunga» ci augura che la rinascita di Amatrice sia come quella della Fenice che rinasce dalle propri ceneri.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero