Anche Cittaducale piange la scomparsa di Mario Fiorentini

Mario Fiorentini con Leonardo Ranalli
RIETI - È morto a 103 anni Mario Fiorentini, uno dei maggiori simboli della Resistenza capitolina, figura di fondamentale importanza nella lotta al nazifascismo. Partigiano...

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RIETI - È morto a 103 anni Mario Fiorentini, uno dei maggiori simboli della Resistenza capitolina, figura di fondamentale importanza nella lotta al nazifascismo. Partigiano pluridecorato e matematico, Fiorentini era una figura di riferimento a Cittaducale, che aveva dato i natali alla mamma; non aveva mai smesso di frequentare il paese, sin dai tempi della conoscenza con la compagna di lotta e di vita Lucia Ottobrini che proprio nel cimitero del paese è stata tumulata nel 2015. Un legame che l’amministrazione comunale volle riconoscere ufficialmente, tanto che a Fiorentini «punto di forza e orgoglio per l’intera comunità», fu conferito nel 2018 il premio Angioino D’Oro, come «ringraziamento per quanto fatto in una vita dedicata alla difesa di ideali, valori e diritti inviolabili» e «per aver lottato notte e giorno per regalarci una Repubblica democratica». Affranto il sindaco Leonardo Ranalli, che volle fortemente attribuirgli il riconoscimento e che con Fiorentini aveva stretto un legale speciale: «Amava Cittaducale – dice il primo cittadino – tanto che stava spessissimo qui ed era amato da tutti. Entrava nei negozi e cominciava a raccontare le storie della Resistenza, ma anche quelle legate alle sue altre passioni, la geometria e la matematica. Era una persona che amava confrontarsi molto, per questo era conosciuto dall'intera popolazione; per quanto riguarda i suoi ideali, non si rassegnava all'idea che la politica potesse fallire. Cittaducale era il paese della madre e Mario non ha mai voluto trascurare le sue origini». In rappresentanza dell’amministrazione comunale, oggi il sindaco e un componente della giunta saranno in Campidoglio per le esequie, poi la salma sarà trasferita a Cittaducale: «Porteremo il cordoglio della comunità intera - dice Ranalli - Mario era e sarà per tutti noi un protagonista indelebile della nostra storia. Alla famiglia va la vicinanza della comunità intera».

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Il Messaggero