Rieti, non solo Leotta e De Sica: sul set del film c’è anche il reatino D’Agapiti

Emanuele D'Agapiti
RIETI - Al Terminillo è andato, ma quasi solo per...

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RIETI - Al Terminillo è andato, ma quasi solo per curiosare sul set allestito nella stazione reatina dalla produzione del prossimo film "Chi ha incastrato Babbo Natale?", firmato alla regia dall'attore napoletano Alessandro Siani. Prima di Terminillo, però, le scene nelle quali Siani lo ha voluto nel suo film, il 35enne attore reatino Emanuele D'Agapiti le aveva già girate a Cinecittà, con un impegno di 12-13 ore al giorno ("Non è stata certo una passeggiata") a stretto contatto con la comicità di Siani (alla prova anche con il suo nuovo ruolo da regista) e di Christian De Sica, "un attore che a 70 anni sta ancora sul pezzo, lontano dallo stereotipo degli attori snob e che sul set ti aiuta a metterti a tuo agio". Dimenticare D'Agapiti infatti, per chi lo ha conosciuto fin dai tempi del liceo classico "Varrone", è difficile, anche solo per i suoi due metri e otto centimetri che, dal 2003 al 2010, gli hanno consentito di calcare con successo i parquet della serie B e A2 della Sebastiani e, più tardi, della C con la maglia del Contigliano e della B con la Luiss Basket. Però nell'anima di Emanuele il teatro c'è sempre stato e non ha mai smesso di fargli sentire il suo richiamo fin da bambino: così, appena terminato il liceo, Emanuele ha frequentato la scuola di Giorgio Barberio Corsetti, portando poi in giro per sei anni lo spettacolo "Profezia è predire il presente" tratto dagli scritti di Pier Paolo Pasolini, insieme al reading poetico-musicale con poesie del '900 e, tra il 2014 e 2015, il" "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare a L'Aquila con Massimo Dapporto. E quando è arrivata l'opportunità di debuttare sul grande schermo (che ora gli ha aperto le porte anche per due prossime produzioni tutte italiane), Emanuele si è fatto trovare già preparato: "Cercavano personaggi particolari e Siani lo conoscevo già da anni per via del teatro - racconta D'Agapiti - Avevano sì bisogno di un attore magro e alto più di un metro e ottanta, ma che avesse anche già esperienze di spettacolo e così, fatto il provino, Siani mi ha preso subito, perché nel far ricoprire il mio ruolo dell'Elfo Tusso aveva bisogno di una mimica come quella che ho affinato per anni nei panni di Pulcinella, portando in giro il mio spettacolo su Pasolini. Siani alla regia è bravissimo, molto disponibile e già ai provini è riuscito ad rassegnarmi l'unico ruolo che, per le mie caratteristiche, avrei potuto ricoprire nel film". E nel cast, oltre a Diletta Leotta, c'è anche la comicità di Angela Finocchiaro "una persona geniale, e un'amica che conosco già da qualche anno".

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Il Messaggero