Santa Filippa Mareri, prete coraggio mette in fuga i ladri

Santa Filippa Mareri
RIETI - Dopo la messa e il vespro, mentre il sacerdote è raccolto in preghiera, anziché fare ingresso i fedeli, arrivano i ladri, con il parroco che poi tenta di...

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RIETI - Dopo la messa e il vespro, mentre il sacerdote è raccolto in preghiera, anziché fare ingresso i fedeli, arrivano i ladri, con il parroco che poi tenta di entrare dall’esterno utilizzando una scala. Scene d’altri tempi ma che, ancora una volta, fanno registrare l’ennesimo furto. Alla recente recrudescenza di colpi perpetrati in città e provincia, mancava alla collezione soltanto il furto sacrilego in chiesa. Circa un migliaio di euro - tra le pie offerte dei fedeli e quelle donate per le messe commemorative - è quanto rastrellato nella canonica della chiesa santuario di Santa Filippa Mareri a Borgo San Pietro di Petrella Salto.

La dinamica. Un grande spavento per il parroco don Marco che, di ritorno dal suo momento di raccoglimento, ha udito lievi rumori per poi scorgere i malviventi, messi in fuga dal suo inatteso arrivo. È la cronaca di quanto accaduto nel pomeriggio di domenica, poco dopo le 18, nel piccolo centro di Borgo San Pietro, nella canonica della parrocchia di Santa Filippa Mareri. I ladri sono riusciti ad introdursi all’interno della casa di residenza del prete, forzando la porta retrostante il giardino. Probabilmente, credendo di trovare preziosi o monili in oro lasciati dai fedeli in segno di devozione, hanno rovistato ovunque, fino a individuare la cassaforte dove erano custodite le offerte devolute alla chiesa dai credenti della piccola comunità locale. Per scassinare il blindato si sono serviti di un frullino. Il caso e la sorte hanno poi giocato a vantaggio dei malviventi, che hanno potuto agire (quasi) indisturbati in quanto, in quel breve lasso di tempo, il personale del 118 era fuori per un intervento e nessuno si è accorto di quell’insolito rumore.

La testimonianza. Quando don Marco, rientrando, ha notato dei vetri in frantumi, la porta forzata e dei sommessi rumori, ha cercato di accedere dall’esterno, utilizzando una scala e, una volta entrato ha, di fatto, messo in fuga i ladri che già avevano intascato il bottino. Una vicenda che, al di là del furto, lascia risvolti dal sapore amaro e riflessioni su momenti di difficoltà sempre più diffusi: «Certamente dispiace per quanto accaduto - ha commentato don Marco. - Penso e immagino la disperazione e lo stato di bisogno che spesso si nascondono dietro questi atti estremi. Probabilmente si è trattato di persone in difficoltà, che speravano di trovare anche oggetti di valore». Per la cronaca - forse complice il brusco calo termico di questi giorni - i ladri hanno portato via anche un giaccone invernale.

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Il Messaggero