RIETI - Presenze in leggero calo, ma molti più affari per gli espositori della quinta edizione di "Rieti Cuore Piccante". La Fiera internazionale del peperoncino fa di nuovo...
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UNA RIETI DA TUTTO ESAURITO
Tutto esaurito nei ristoranti della città. E’ andata alla grande anche per bar ed alberghi. Negozi aperti fino a tardi nelle vie del centro con commessi pronti a fare doppi turni. Non può che essere soddisfatto Nando Tosti, presidente di Confcommercio Rieti.
«C’è chi torna da cinque anni e sa che la Fiera è un investimento - dice - Ben vengano i formaggi sardi o i salumi del Trentino, ma se quegli stand fossero stati presi da produttori locali sarebbe stato un investimento anche per loro». La Fiera del peperoncino è una straordinaria formula di marketing territoriale, oltre a essere un’importante operazione commerciale. E’ quanto emerso anche dalle parole dell’antropologo Ernesto Di Renzo che ha portato l'esempio di Rieti, capace di fare marketing con un prodotto non del posto e di ottenere risultati ottimi fin dalle prime edizioni».
PRENOTAZIONI DAL BELGIO
Una turista belga, per caso in città, ha già preso contatti con gli organizzatori. Il prossimo anno tornerà con un suo stand di prodotti piccanti. Ai nostri commercianti Tosti propone di investire anche in ingegno e creatività per allestire stand più belli e attraenti. Basterebbe poco. Un esempio positivo? Quello del Terminillo Film Festival, davanti al teatro Flavio. Accogliente, con schermo tv, comode sedie, caramelle sul tavolo e promoter sorridenti.
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Il Messaggero