FARA SABINA - Della delibera 125 con la quale il 22 giugno, la giunta Basilicata ha sancito il trasferimento degli uffici comunali di Fara Sabina capoluogo a Passo Corese, la...
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I PASSAGGI
Eppure la delibera numero 125 del 22 giugno non è stata revocata. L'atto, conseguente all'avvio del pratiche del predissesto, dispone il trasferimento nella delegazione coresina di protocollo, ufficio cultura e messo comunale, al fine di razionalizzare spazi e risorse. Nulla di temporaneo, nessun riferimento a lavori post terremoto. Ecco perché i cittadini che hanno firmato la petizione inviata al Prefetto, sono saltati dalla sedia a leggere quanto riferito dalla Prefettura.
«Mi permetta di integrare quanto asserito dal primo cittadino per fornire un quadro più chiaro della situazione - si legge in una nuova lettera inviata al Prefetto da Alberto Sacchetti, che si è fatto portavoce dei cittadini di Fara Sabina e chiede ancora aiuto per arrivare a una soluzione. - Il trasferimento è iniziato ampiamente prima del sisma del 2016. E la causa di forza maggiore fornita a giustificazione del trasferimento ci fa supporre che in assenza di tale evento non sarebbe consentita. Inoltre, nell'estate del 2017 è stato bloccato un maldestro tentativo di vendita della sede comunale all'Ater. Lo stesso edificio interessato da lavori di miglioramento sismico attualmente è totalmente agibile. Ricordo poi che qualche decennio fa il commissario prefettizio, nominato a seguito di un vuoto amministrativo, obbligò il facente funzione a riportare l'ufficio tecnico, trasferito a Passo Corese, presso la sede di Fara». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero