Fara Sabina, il racconto di una donna: «Preoccupata per i miei familiari in Ucraina»

Ucraina (foto d'Archivio)
RIETI - Nadia, i suoi fratelli, li chiama almeno due volte al giorno. E poi vi è costantemente in contatto tramite whatsapp. Segue i telegiornali italiani, ma soprattutto...

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RIETI - Nadia, i suoi fratelli, li chiama almeno due volte al giorno. E poi vi è costantemente in contatto tramite whatsapp. Segue i telegiornali italiani, ma soprattutto gli ucraini e si informa attraverso facebook. A ogni ora. «Sono molto preoccupata perché i miei fratelli, sorelle e nipoti sono tutti in Ucraina», ammette a Il Messaggero. Lei, 61 anni e un lavoro da domestica, è in Italia da 15 anni. Oggi vive a Corese Terra di Fara Sabina con il marito Loreto, sposato 14 anni fa, ma adesso il suo cuore e la sua mente sono in Ucraina, in piena crisi con la Russia. È una dei circa 80 ucraini residenti nel Comune di Fara Sabina e presenti in tutte le frazioni del territorio farense. Una comunità discreta, in queste ore, fortemente in ansia per le persone care che hanno lasciato a vivere in Ucraina. Sono appesi ai piccoli segnali di distensione che sono iniziati ad arrivare con la notizia del ritiro di alcune truppe russe dal confine, ma non riescono a tranquillizzarsi.

Le informazioni. La famiglia di Nadia è molto numerosa, ha perso già tre fratelli e una sorella e ora che le restano 4 sorelle e un fratello pensa solo a loro. «Non vogliamo che scoppi la guerra. I miei parenti sono molto preoccupati, hanno paura che da un momento all’altro possano arrivare le bombe - racconta. - In televisione dicono che Putin in poche ore potrebbe prendere Kiev. Hanno tutti molta paura». Nadia, insieme al marito, torna dai suoi familiari ogni estate e ci resta per tre mesi. «L’Ucraina - dice - è bellissima e anche le persone sono sempre tranquille, non hanno mai fatto guerre o preso terre agli altri. Ucraini e russi sono fratelli, prima facevamo parte delle stesso stato e quello che sta succedendo adesso è veramente brutto. Noi abbiamo parenti anche in Russia, non capiamo i motivi di quello che sta accadendo». E i timori crescono soprattutto perché i parenti di Nadia non hanno intenzione di lasciare l’Ucraina. «No, non andranno via - assicura. - Per andare dove? Non vogliono partire, hanno deciso di restare: hanno casa, lavorano in fabbrica, alcuni sono pensionati, tutta la loro vita è lì. Sperano che quelle di Putin siano solo parole e che alla fine la guerra non ci sarà. L’unica cosa che preoccupa è che tutte le ambasciate siano state svuotate e chi ci lavorava ha lasciato la nazione per tornare a casa». Da lontano, poi, le informazioni si percepiscono con una realtà aumentata e il senso di impotenza, a Nadia, toglie anche il sonno. «Non riesco più a dormire bene la notte - conferma. - Penso sempre a loro e mi viene da piangere. Spero che la Russia ci ripensi e che la mia famiglia torni a essere serena».

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Il Messaggero