RIETI - Il consiglio comunale boccia l’assessore Marco Marinangeli e la sua azione amministrativa. Potrà pure non dimettersi e il sindaco potrà anche non...
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Dal punto amministrativo magari le cose resteranno così, visto che l’assessore potrà ignorare il monito lanciato dal Consiglio e il sindaco rinnovargli la fiducia, ma dal punto di vista politico, questa mattina è stata certificata la crisi profonda della maggioranza.
LA CRISI
Un anno fa, la minoranza di Fara bene comune aveva presentato già una mozione per sfiduciare l’assessore, ma la maggioranza allora fece quadrato attorno a lui. Ieri no. Prima della discussione del punto, escono i consiglieri di Fratelli d’Italia, Simone Fratini e Chiara Costantini e l’assessore Giacomo Corradini (poi rientrato per discutere gli altri punti). Assenti da inizio seduta Roberta Cuneo e Mauro Pinzari. Insomma, una débâcle.
Dopo l’esposizione del documento da parte di Danilo Maestri, il sindaco Davide Basilicata si affretta ad alzarsi per dire che “in questa mozione c’è un abbaglio tecnico. Siete recidivi. La prima volta l’abbiamo fatta passare, la seconda no. Sia il Tuel che i nostri regolamenti non prevedono l’istituto della mozione di sfiducia all’assessore, perché sono di nomina fiduciaria del sindaco. Da parte mia rinnovo la piena fiducia all’assessore”. Ma il cavillo tecnico non regge, la mozione (seppure non specificatamente quella della sfiducia) è prevista dal regolamento, quindi si discute e si vota. E i numeri non mentono
BERTINI SHOW
Ed è Bertini show. “Se c’erano problemi tecnici, il punto doveva essere bocciato in sede di conferenza dei capigruppo, invece così non è stato – sottolinea, riconoscendo i disagi registrati nel mondo dello sport -. È chiaro che il sindaco è in grande difficoltà in vista di un eventuale voto. Qualche collega di maggioranza ha lasciato l’aula, io voterò per la mozione. Non è un voto contro la persona, perché la maggior parte delle colpe non sono da imputare all’assessore Marco Marinangeli, mero esecutore, bensì al sindaco che lo ha annientato sia come assessore che come persona”.
L'ATTACCO DELLE MINORANZE
Le minoranze affondano. Giorgio Giovannelli di Fara in movimento, invita Marinangeli a “prendere atto che il tuo viaggio amministrativo si è concluso”. Danilo Maestri di Fara bene comune sostiene che "si deve prendere atto del segnale politico: i banchi maggioranza sono deserti. Potrà ignorare la mozione, ma è chiaro che all’interno del consiglio, Marinangeli non ha più la maggioranza. E' arrivato il momento di fare un passo indietro per dignità politica”. Gabriele Picchi, incalza: “Una cosa è chiara, oggi da un lato c’è la presenza compatta delle minoranze, dall’altra ci sono le truppe sparse di un’amministrazione che deve fare un reset di quello che sta succedendo perché non credo che ci sia stata un’improvvisa epidemia. La questione è prettamente politica e non lo si può ignorare”.
LA FINE
La votazione è tranciante. A favore della mozione votano Picchi, Maestri, Spaziani, Bielli, Giovannelli e Bertini. Marinangeli prima prova ad autosostenersi, poi gli viene fatto notare che non è opportuno, essendo lui l’oggetto della mozione. Allora si astiene e la partita finisce 6 a 5. Un risultato che parla chiaro: la maggioranza, quella che fino a oggi ha fatto la forza di Basilicata, sempre allineata e coperta, non c’è più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero