Fara Sabina, taglio salario accessorio: rischio caos

Fara Sabina
FARA SABINA - Il Comune taglia i salari accessori per i dipendenti e i capi settore insorgono. Perché si profila il rischio dell'interruzione di pubblico servizio....

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FARA SABINA - Il Comune taglia i salari accessori per i dipendenti e i capi settore insorgono. Perché si profila il rischio dell'interruzione di pubblico servizio. Arriveranno già a partire da questo mese le conseguenze delle misure restrittive che l'amministrazione, per adempiere ai rilievi del Mef, dovrà adottare a scapito dei dipendenti comunali. Del resto, secondo il ministero che nel 2014 ha effettuato un'ispezione nel municipio, l'Ente aveva indebitamente versato ai dipendenti a vario titolo sui fondi per le politiche di sviluppo e produttività del personale.


IL PERCORSO

Per questa ragione, a partire da questo mese, i dipendenti non riceveranno le indennità di rischio e disagio, maneggio valori, turnazione, reperibilità e i compensi per incentivi. Una decisione che non è stata accolta di buon grado dai funzionari che hanno sottolineato come la scelta abbia delle conseguenze sui servizi erogati dall'Ente, rispetto alle quali non intendono assumersi alcuna responsabilità. «Siamo a rappresentare - si legge nella nota datata primo dicembre - che laddove trattasi di istituti obbligatori per legge (vedi la reperibilità per lo stato civile, la turnazione della farmacia o altro) la disposizione risulta essere totalmente illegittima, stante l'impossibilità di ridurre le stesse indennità su decisione unilaterale dell'Ente». Tagliare tale indennità secondo i cinque capi settore provoca l'interruzione di pubblico servizio perché, alla luce della disposizione del Comune, si profilerebbe danno erariale a carico di chi autorizza tali servizi. «Pertanto - aggiungono i funzionari - si declina qualsivoglia responsabilità per l'interruzione di pubblici servizi, obbligatori per legge, che sulla base della nota dell'Ente non sono più autorizzabili, né autorizzati, configurandosi come danno erariale a carico dei funzionari responsabili la mancata corresponsione delle spettanze dovute a fronte di un servizio erogato». Da qui la richiesta al segretario generale Manuela De Alfieri (in Comune fino a quando non avrà concluso alcune pratiche in sospeso), al sindaco e all'assessore Giacomo Corradini di «un auspicabile ripensamento a strettissimo giro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero