Fara Sabina, da 7 anni attendono i soldi per i terreni espropriati per realizzare il polo della logistica Saltata riunione attesa da mesi

L'area del polo della logistica negli anni scorsi
RIETI - Aspettano da sette anni il saldo delle indennità di esproprio. Oggi, 4 luglio, ci sarebbe dovuto essere un...

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RIETI - Aspettano da sette anni il saldo delle indennità di esproprio.


Oggi, 4 luglio, ci sarebbe dovuto essere un incontro tra la Parco industriale della Sabina, il consorzio industriale di Rieti e l’amministrazione comunale di Fara Sabina e i proprietari della maggior parte dei terreni espropriati per realizzare il polo della logistica. Invece la riunione per un contrattempo sopraggiunto all’ultimo minuto all’ingegner Giuliano Montagnini della Parco industriale, è saltato. E i cittadini presenti nella sala conferenze della delegazione comunale di Fara Sabina, non hanno avuto nemmeno il piacere di incontrare il sindaco Davide Basilicata e il presidente Andrea Ferroni, che saputo dell’imprevisto di Montagnini, hanno declinato la partecipazione.

I proprietari, da sette anni, attendono di ricevere il saldo delle indennità di esproprio. Fatta eccezione per i titolari degli appezzamenti terrieri più piccoli che sono stati liquidati, gli altri ancora aspettano la chiusura di una partita, quella del pagamento degli indennizzi, iniziata più di 10 anni fa.
Sono più di venti i proprietari che devono percepire i soldi. Numero a due cifre, difficile da individuare con certezza, perché in alcuni casi, con la scomparsa dei titolari dei terreni, le quote devono essere spartite fra gli eredi.

In questi 10 anni il polo della logistica ha preso forma, la gran parte dei lotti che lo costituiscono sono stati venduti e sul altri ci sono trattative in corso.
A settembre 2017 ha aperto i battenti Amazon, che attualmente è la realtà più importante presente all’interno del polo e ha dato un’accelerata all’economia del polo e della provincia. Motivo per il quale, i proprietari, ieri di fronte al rinvio di una riunione attesa da mesi, non hanno nascosto amarezza e indignazione.

L’ultimo incontro risale a febbraio e si era chiuso con l’impegno che nel mese di maggio si sarebbero avviate le procedure di saldo degli indennizzi. Ma i mesi passano e si aggiungono agli anni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero