Fara Sabina, ex Croce Rossa: via libera in aula all’iter per la riqualificazione

Ex Croce Rossa a Fara Sabina
RIETI - Si concretizza il protocollo d’intesa tra Agenzia del Demanio e Comune di Fara Sabina per la valorizzazione dell’ex preventorio della Croce Rossa italiana a...

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RIETI - Si concretizza il protocollo d’intesa tra Agenzia del Demanio e Comune di Fara Sabina per la valorizzazione dell’ex preventorio della Croce Rossa italiana a Fara Sabina, dove è prevista la realizzazione di un hub culturale. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’accordo che dà il via al procedimento di variante al piano regolatore generale, che consentirà di immettere sul mercato l’ex Cri. Secondo lo studio di fattibilità presentato a maggio all’International Hotel Investment Forum di Berlino, il sito farense dovrebbe accogliere un polo turistico-ricettivo, un polo socio-assistenziale e rappresentare una nuova centralità urbana per cultura e tempo libero. La variante dovrà prevedere una destinazione urbanistica di tipo misto: turistico-ricettivo, socio-sanitario assistenziale, servizi pubblici (socio-culturali) e servizi privati a uso pubblico (esercizi commerciali di vicinato, botteghe e laboratori d’artigianato, ristoranti, bar). L’operazione sarà condotta in tandem tra Comune e Demanio, prevedendo introiti per Fara, sia in caso di vendita sia di affitto del complesso. Dall’Ente spiegano che «alla conclusione dell’iter, il Comune acquisirà il diritto al riconoscimento dello Stato di una quota premiale variabile, tra il 5% ed il 15% del valore ricavato dalla vendita dell’immobile, che permarrà per ogni tentativo di vendita intentato dall’Agenzia del Demanio. In caso di concessione di valorizzazione dell’intero complesso o di sue parti, al Comune verrà corrisposta una somma pari al 10% del valore del canone percepito dallo Stato per l’intera durata della concessione».

Le reazioni. «Come Amministrazione - dichiara l’assessore all’Urbanistica, Giacomo Corradini - abbiamo già investito 50mila euro per lo studio della variante urbanistica. Arrivare al punto in cui siamo oggi non era scontato, il Demanio ha moltissimi siti in Italia di rilevante interesse e non era detto che avrebbe investito e creduto in questo progetto così come ha fatto, presentando il sito in contesti prestigiosi a investitori internazionali. Non posso che ringraziare il Demanio. Credo che la reale e seria collaborazione di questa Amministrazione abbia giocato un ruolo importante. Procederemo con il lavoro per la variante urbanistica propedeutica all’immissione del complesso sul mercato. Sarà massima l’attenzione a questo progetto, che per la prima volta getta basi serie per la valorizzazione di un luogo bellissimo». Anche le minoranze hanno votato a favore, ma Vincenzo Mazzeo e Lara Scipioni di FaraMerita hanno messo in evidenza «la mancata risposta sulla possibilità di visionare la corrispondenza tra Demanio ed Ente negli ultimi due anni», aggiungendo poi che l’accordo «non ha nulla di straordinario, ma risponde a quanto sta accadendo ovunque tra Enti e Agenzia del Demanio. Il Comune è chiamato solo a provvedere a una necessaria, ma semplice variante urbanistica, dopo 11 anni in cui gli amministratori sono stati semplici spettatori».

 

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Il Messaggero