Fara Sabina, minoranza all'attacco sul bando dei nidi «Tempi in ritardo e modalità sbagliate»

Asilo nido (archivio)
FARA SABINA - «E' chiaro che l'asilo nido comunale non rappresenta una priorità per l'amministrazione Basilicata». Non ha dubbi, Danilo Maestri,...

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FARA SABINA - «E' chiaro che l'asilo nido comunale non rappresenta una priorità per l'amministrazione Basilicata». Non ha dubbi, Danilo Maestri, consigliere di Fara bene comune, che solleva dubbi sul futuro del servizio, bollando come approssimativa l'attività di programmazione della giunta Basilicata.


LE MOTIVAZIONI
A cominciare dalla decisione di prevedere nel bando per il rinnovo della gestione, non ancora pubblicato, 35 posti per i residenti e 5 per i non residenti. «I 5 posti - tuona Maestri - riservati a bambini residenti in altri comuni sarebbero a carico del comune di provenienza, in caso di convenzione con Fara, o a carico delle famiglie. Ma con quale criterio verranno selezionati? Saranno sufficienti i posti previsti? E se nessuno si iscriverà, quali saranno le conseguenze sul bando di gara pensato per 40 bambini? Nell'ultimo consiglio il sindaco si è impegnato ad alleggerire le rette (tempo part-time, orario fino alle 18) senza gravare sulle famiglie. Tuttavia, se l'atto di indirizzo non prevede nuovi soldi per il servizio, l'unica strada sono le offerte migliorative che, però, andranno a gravare sulla qualità dei servizi, quindi sulle famiglie». Maestri attacca sui ritardi. «È mai possibile - sostiene - che la giunta si riduca a fare un atto di indirizzo per indicare le linee guida del bando, solo il 14 giugno? Il sindaco ha pensato che le famiglie si devono organizzare e fare i conti con le disponibilità di tempo e finanziarie?».
Capitolo-trasferimento presso la struttura di via Giulio Cesare. «Nell'ultima assise - conclude Maestri - il sindaco si è impegnato a ultimare i lavori della nuova struttura entro il 30 settembre 2018. Ad oggi, non sono state indette gare. In un comitato gestione nel 2017, la maggioranza aveva dato per certo il trasferimento, entro gennaio scorso. Ancora una volta, solo chiacchiere, ma le famiglie hanno bisogno di fatti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero