Fara Sabina, assessori multati: minoranze all’attacco sugli impegni

Fara Sabina durante la zona rossa
RIETI - Quando il fuoco non è spento basta un soffio di vento a rianimarlo. E la notizia che, finora, i due assessori multati per il mancato rispetto delle norme antiCovid...

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RIETI - Quando il fuoco non è spento basta un soffio di vento a rianimarlo. E la notizia che, finora, i due assessori multati per il mancato rispetto delle norme antiCovid non hanno devoluto in beneficenza una mensilità dei compensi come promesso, a Fara Sabina è stata ben più di un soffio. La vicenda delle sanzioni amministrative ai tre membri di maggioranza multati il 30 aprile fuori dal Circolo di via Servilia insieme ad altre 11 persone, non è mai stata dimenticata. Dell’erogazione delle indennità negli uffici comunali, come appurato dalla minoranza di FaraMerita, non c’è traccia ufficiale. Ne abbiamo chiesto conto all’Amministrazione, ma i due assessori Fabio Bertini e Cristina Di Felice, tramite l’ufficio stampa, hanno fatto sapere di non volere, per ora, rilasciare dichiarazioni. Le minoranze tornano a chiedere il ritiro immediato delle deleghe ai due assessori. «Ricordiamo bene le dichiarazioni della sindaca in Consiglio - attacca la presidente di Noi Fara, Maria Di Giovambattista - quando affermava di essere orgogliosa dei suoi assessori che, autosospendendosi per un mese l’indennità, volevano dare un segnale forte per fare attenzione e per dimostrare come siano in grado di prendersi le loro responsabilità. Lei definì il loro comportamento “reato non grave”. Per noi, invece, è stata una grave mancanza di rispetto per i cittadini in un momento difficile per la nostra città. Chissà se la sindaca, che controlla così bene la sua maggioranza, ha compreso che nei fatti è stata clamorosamente smentita, visto che nessuna indennità è stata donata o sospesa, e se questo la rende ancora orgogliosa dei suoi validi condottieri. Il ritiro immediato delle deleghe sarebbe stato il giusto provvedimento. Non è mai troppo tardi, può ancora correre ai ripari».

 

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Il Messaggero