Fara Sabina, antenna di telefonia: incontro tra comitato e sindaco per una possibile soluzione

L'antenna
RIETI - Si apre uno spiraglio nella controversa vicenda dell'antenna di Borgo Quinzio. Il presidente del comitato «di difesa dall'inquinamento elettromagnetico di...

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RIETI - Si apre uno spiraglio nella controversa vicenda dell'antenna di Borgo Quinzio. Il presidente del comitato «di difesa dall'inquinamento elettromagnetico di Borgo Quinzio e Corese Terra», Andrea Ciocca, ha avuto un primo confronto con il sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata. Ciocca ha rappresentato al primo cittadino, le istanze dei residenti delle due frazioni, impegnati, dalla fine di gennaio, nella battaglia per ottenere la rimozione del ripetitore Tim, installato lungo via Borgo Nuovo, sul terreno della famiglia dell'ex consigliere comunale di centrodestra, Massimo Quinzi.


IL CONFRONTO
Un confronto che, per quanto non avvenuto in sedi ufficiali, ha acceso una speranza nei cittadini. «Il sindaco - ha riferito Ciocca - si è mostrato disponibile ad aprire un tavolo di discussione tra il comitato, il Comune di Fara Sabina e la Tim, così come auspicato dai cittadini. Si è anche impegnato a girare l'istanza alla società di telefonia mobile». Un impegno quello assunto da Basilicata, letto in maniera positiva dai cittadini, che fino a questo momento avevano contestato la mancata presa di posizione dell'Amministrazione. L'Ente, durante l'iter autorizzativo dell'antenna, non aveva coinvolto i cittadini, costretti a venire a conoscenza dell'installazione del ripetitore solo a fatto compiuto. Ora, considerando che l'antenna non è ancora entrata in funzione, i residenti cercano di accelerare i tempi nella speranza di giungere a una soluzione alternativa a quella attuale. Un'impresa non semplice, considerato che l'antenna è stata ormai installata e la Tim ha sottoscritto un contratto d'affitto con i proprietari del terreno. E tenendo pure conto che il Comune non è dotato di un piano delle antenne. Ma, con la disponibilità del sindaco, si è aperta una piccola crepa su un muro che sembrava insormontabile e i cittadini è lì che vogliono inserirsi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero