Un anno fa l'apertura dell'ex Bosi: il primo centro vaccinale anti Covid del Reatino

Un anno fa l'apertura dell'ex Bosi: il primo centro vaccinale anti Covid del Reatino
RIETI - L’ex Bosi compie un anno: il primo centro vaccinale del territorio della provincia di Rieti, tra i primi del Lazio, aprì le sue porte nell’ala dello...

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RIETI - L’ex Bosi compie un anno: il primo centro vaccinale del territorio della provincia di Rieti, tra i primi del Lazio, aprì le sue porte nell’ala dello storico stabilimento di legnami di proprietà della Fondazione Varrone la mattina dell’8 febbraio 2021, in contemporanea con l’avvio della campagna di vaccinazione della popolazione ultraottantenne della Regione.  

In un anno sono state oltre 155 mila le dosi somministrate all’ex Bosi, aperto 7 giorni su 7 – Pasqua, Ferragosto, Natale e Capodanno compresi – dalle 8 del mattino alle 20, con equipe dedicate formate da medici, infermieri, operatori socio sanitari e amministrativi che hanno lavorato senza soluzione di continuità per mettere in sicurezza tutti i cittadini.   

Numeri frutto di strutture e organizzazione del lavoro che hanno fatto della Asl di Rieti un modello per tutta Italia nella conduzione della Campagna di vaccinazione contro il Covid 19.  

«L’apertura del centro vaccinale ex Bosi - spiega il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo - ha coinciso con l’avvio della campagna vaccinale dedicata a tutta la popolazione del territorio della provincia di Rieti e che oggi, dopo un anno, ha superato le 270 mila somministrazioni. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Varrone, che in questi anni non ha mai fatto mancare il suo supporto, l’Azienda è riuscita ad aprire uno dei primi centri del Lazio ed a vaccinare migliaia di persone, dalle fasce più avanti con l’età ai pazienti fragili, dai maturandi fino ai ragazzi più giovani. Una attività straordinaria di prevenzione e contenimento della pandemia, che dovrà proseguire nei prossimi mesi con la medesima incisività per consentire a tutti i cittadini quella protezione contro il virus che è tutela di vita e libertà».   

«Sapevamo che la campagna vaccinale sarebbe stata decisiva per mettere in sicurezza la popolazione e per agevolare il ritorno alla normalità. Per questo come Fondazione non ci siamo limitati a erogare un contributo ma abbiamo messo a disposizione della Asl spazi attrezzati per fare grandi numeri in tempi rapidissimi – dice il presidente Antonio D’Onofrio – I fatti ci hanno dato ragione: l’ex Bosi è diventata sinonimo di vaccinazione e organizzazione, tutto a beneficio della nostra gente. Speriamo di essere vicini alla fine della pandemia ma in ogni caso la Fondazione ha prorogato di un anno il comodato d’uso gratuito alla Asl della struttura così da non lasciare la popolazione priva di un riferimento così importante».   

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Il Messaggero