RIETI - Le sorprese non sono sempre piacevoli. Ne sa qualcosa cosa Fratelli d’Italia che, a livello provinciale, aveva puntato molto su Fara Sabina. Di fatto, sbagliando i...
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«Non è tra i comuni dove abbiamo fatto un ottimo risultato - commenta il portavoce provinciale, Daniele Sinibaldi. - I numeri dicono questo. Non faccio processi, ora si aprirà una fase di ragionamento. E’ chiaro che io come Fdi, nel secondo comune dopo Rieti, se vince il centrodestra e se governa il centrodestra, mi aspetto qualcosa di più. Tra un anno ci sono le provinciali, dobbiamo sapere chi vuole fare cosa. Con Fara affronteremo il tema dei risultati e si imposterà il lavoro per il futuro. Mi auguro insieme a Marinangeli, perché è persona valida».
MANO TESA DA TRANCASSINI
Che si debba lavorare sodo, ne è convinto Trancassini. «Attraverso un’analisi seria e serena, senza fare l’errore di arroccarsi su posizioni e rivendicazioni e rischiare di compromettere il risultato del centrodestra. Che in Sabina (e a Fara) nonostante nel centrosinistra fossero presenti dei big, rappresenta un preavviso di sfratto a molte amministrazioni di centrosinistra. A Fara - continua Trancassini - è chiaro che dal momento in cui c’è Davide Basilicata, un sindaco giovane e rampante di destra, facciamo bei risultati. Ed è normale che quando decide di lasciare il partito, alcuni consiglieri lo seguano e altri possano fare altre scelte, come avvicinarsi alla Lega».
E a chi dice che questi dati possano essere legati a dissapori tra l’onorevole e il sindaco? «Rispondo - dice Trancassini - che forti dissapori non ce ne sono. Perché siamo due sindaci, due persone corrette e facciamo fatica a fingere. E’ chiaro che le nostre strade si sono divise. Oggi Davide è altro rispetto a Fratelli d’Italia. E’ comunque nel centrodestra anche se non ha una precisa casa di riferimento. La nostra è sempre aperta e di sicuro il suo ritorno non potrebbe che farci piacere».
Proposta educata e cordiale. Più facile della sua accettazione. Tornare, ammettendo di aver preso un abbaglio, non è mai semplice.
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Il Messaggero