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RIETI - Era Venerdì Santo, come oggi, il 7 aprile del 1944, quando fu scritta una delle pagine più tristi della storia della Sabina, con gli eccidi nazisti perpetrati il 7 aprile di 79 anni fa nei confronti, soprattutto di civili inermi, a Leonessa e sul Monte Tancia. Oggi le commemorazioni e il ricordo.
A Leonessa, che pagò un prezzo altissimo in fatto di vite umane, i caduti, la maggior parte giovani, furono 51. Dalla domenica delle Palme fino al 7 aprile del ’44 Leonessa fu attraversata da un’ondata di violenza, deportazioni, saccheggi e morte che caratterizzò l’operazione tedesca “Uovo di Pasqua”, che culminò dopo le altre uccisioni proprio il 7 aprile con la cattura di 23 giovani che dalla piazza furono portati poi fuori dal paese alle pendici del Monte Tilia e giustiziati. A Leonessa appuntamento per le commemorazioni questa mattina sul sagrato della Chiesa San Francesco, poi la messa nella Chiesa di San Pietro e il corteo sul luogo della strage e a seguire la commemorazione al Sacrario da parte del sindaco Gianluca Gizzi, il Picchetto d’Onore del Reggimento Trasmissioni del Battaglione “Leonessa” di Civitavecchia e la deposizione della corona d’alloro. I messaggi e i discorsi delle autorità chiuderanno questa prima parte. Si andrà poi a deporre le corone d’alloro negli altri posti dove avvennero gli eccidi: Villa Gizzi, Villa Carmine, Cumulata e Ponte Riovalle.
Sul Monte Tancia in Sabina, dopo l’impari battaglia dell’Arcucciola con 15 partigiani uccisi dall’esercito tedesco, il 7 aprile del '44 si contarono altre diciotto vittime, soprattutto donne, anche in stato di gravidanza, e bambini, dalla rappresaglia tedesca dopo che fu ritrovato alcuni giorni prima un loro ufficiale morto sul Tancia. La mattina del 7 aprile del 1944 i tedeschi misero a ferro e fuoco i casali sul Tancia portando con loro donne anziani e bambini nel chiaro intento di attirare anche gli uomini che di buon ora erano già nei campi e al seguito dei pascoli. Da lì a breve le raffiche dei mitra iniziarono a profanare i riti del Venerdì Santo del ’44 mietendo vittime inermi con esecuzioni sommarie. Furono decimate famiglie intere. Questa mattina saliranno all’Arcucciola e poi al Monumento ai Caduti i sindaci di Monte San Giovanni e di Poggio Mirteto con le loro delegazioni, le associazioni, l’Anpi e i parenti delle vittime. La messa nella Chiesa di Sant’Angelo poi le deposizioni delle corone d’alloro col ricordo di ciò che avvenne sulle montagne sabine 79 anni fa
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