Rieti, giovani fermati nel centro storico mentre acquistavano eroina

Squadra Mobile (foto d'archivio)
RIETI - Neanche il tempo di segnalare alle autorità competenti la situazione di pericolosità sociale e di degrado del centro storico, che subito arriva...

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RIETI - Neanche il tempo di segnalare alle autorità competenti la situazione di pericolosità sociale e di degrado del centro storico, che subito arriva l’ennesimo episodio legato allo spaccio di droga. Due giovanissimi reatini sono stati fermati dagli investigatori della IV Sezione antidroga della Squadra mobile di Rieti mentre stavano acquistando eroina da uno spacciatore extracomunitario in via Santa Scolastica. Il pusher era seguito e pedinato dagli uomini della Mobile ma, al momento dell’intervento, è riuscito a fuggire dileguandosi e facendo perdere le tracce. Nulla di nuovo, è ormai quotidiana routine per i residenti del centro storico cittadino e in particolare del quartiere San Francesco.

La protesta


In questi giorni i residenti stanno portando avanti una protesta unanime per una situazione giunta al limite della vivibilità tra problemi di degrado urbano e igienico-sanitari, strade in rovina, carenza di illuminazione, tombini maleodoranti ma, soprattutto, a causa della piazza di spaccio tra i vicoli di via Pellicceria, vicolo Arilaci e vicolo San Bartolomeo e in altre vie interne, dove sono continui gli episodi di spaccio difficilmente individuabili dalle forze dell’ordine nonostante il costante monitoraggio della zona in quanto - come anche testimoniato dai residenti - si tratta di compravendite di droga molto rapide, con pusher o acquirenti che si allontanano in bicicletta in pochi istanti. Da una parte c’è paura a uscire di casa o manifestare rimostranze per paura di aggressioni o ritorsioni, dall’altra rabbia e indignazione per il totale disinteresse mostrato dalle istituzioni: dal Comune di Rieti fino all’Asl, Prefettura e Asm, enti su cui grava buona parte delle responsabilità. I residenti chiedono controlli maggiori, visure catastali sugli alloggi nella disponibilità degli extracomunitari per lo più nigeriani e il controllo dei requisiti di abitabilità. A preoccupare sono anche le frequenti liti e gli schiamazzi che spesso sfociano in colluttazioni ma anche quelle circostanze in cui vengono avvicinati giovanissimi reatini per proporre l’acquisto di stupefacenti, ceduti senza badare all’età di chi acquista. Un centro storico che ha ormai assunto il profilo di un piccolo “Bronx” reatino, dove i residenti denunciano situazioni intollerabili e insostenibili: «Ogni giorno accade qualcosa - commentano, volendo restare nel più assoluto anonimato - e viviamo a volte anche nel timore di uscire di casa. Siamo quotidianamente protagonisti e testimoni di una quotidianità non più sopportabile per nessuno».

 

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Il Messaggero