Rieti, coronavirus: Divino Amore verso la chiusura del focolaio ma i genitori protestano: «Più chiarezza dalla Asl»

Divino Amore
RIETI - «Meno burocrazia e comunicazioni più chiare dalla Asl»: è la richiesta che arriva dai genitori degli alunni della seconda materna del Divino...

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RIETI - «Meno burocrazia e comunicazioni più chiare dalla Asl»: è la richiesta che arriva dai genitori degli alunni della seconda materna del Divino Amore, finiti in isolamento dopo due casi di positività al Coronavirus nella loro classe. Lunedì 5 ottobre è stato effettuato il terzo ciclo di tamponi e martedì 6 ottobre si chiuderebbe il periodo di isolamento. A tarda serata di oggi, però, non sono ancora arrivati tutti i risultati e non è chiaro se e quando i bambini potranno tornare a scuola. L'asilo non potrà riaprire la classe e riaccettare i bambini finché tutti non avranno il certificato del pediatra di riferimento. «Il problema è relativo alle procedure - spiegano alcuni genitori - poco chiare e rese complicate da troppa burocrazia. Chi ha 3 tamponi negativi è costretto comunque a portare il proprio bambino a visita dal pediatra, che dovrà rilasciare il certificato. Così almeno ci ha detto la Asl e, soprattutto, ci è stato specificato che i soli risultati dei 3 tamponi negativi non sono sufficienti alla riammissione. In conseguenza di ciò, finché tutti non saranno andati dal pediatra, nessuno potrà tornare in classe: alcuni non sono riusciti ad avere appuntamento prima di giovedì e questo vuol dire che per altri due o tre giorni tutti i bambini dovranno restare a casa». Il caso del Divino Amore era iniziato lo scorso 22 settembre, quando fu rilevata un primo caso di positività al Coronavirus su una bambina di 4 anni. Il secondo caso, sempre su un'alunna, fu rilevato dopo il primo ciclo di tamponi. Il secondo ciclo, invece, aveva fatto riscontrare tutti casi negativi e la terza serie, effettuata lunedì, pare aver dato tutti risultati negativi, anche se ancora si attendono i riscontri per una delle due maestre e per almeno 5 alunni. 
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Il Messaggero