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RIETI - Non, non è movida, più semplicemente si tratta di puro vandalismo, e trova terreno fertile nella zona di Porta Conca, a ridosso tra viale Morroni e via Nuova, dove bersaglio preferito delle incursioni dei teppisti è l’arredo urbano, spesso danneggiato e, poi, nuovamente colpito anche dopo interventi di ripristino. «È così tutte le notti, in particolare in estate, quando gruppi di ragazzi non trovano di meglio che accanirsi contro piante, cassonetti e cartelli segnaletici - sbotta un residente che abita a ridosso dello slargo che affaccia sull’antica porta - tra urla e schiamazzi che spesso ci costringono a chiudere le finestre, ma dormire diventa difficile. L’ultima volta è successo pochi giorni fa. Alcuni giovani si sono aggrappati al cartello che indica il limite di velocità lungo via Nuova, tentando di piegarlo e scardinarlo dal marciapiede, ma non ci sono riusciti. Sono stati chiamati i carabinieri, ma la pattuglia è arrivata dopo tre quarti d’ora e, nel frattempo, ci siamo dovuti subire ogni genere di rumore e anche di parolacce. Abbiamo segnalato questa situazione anche a qualche amministratore, ma sembra che di Porta Conca non interessi a nessuno, invece servirebbero più controlli la notte, perché è diventato un crocevia di ubriachi e sbandati».
Lo scenario
Il risultato delle incursioni teppistiche si traduce in un lungo elenco, che va dal piccolo albero, sistemato da un residente per abbellire la piazzetta, ma a volte sradicato dall’aiuola, al danneggiamento del cassonetto metallico per i rifiuti (l’ultima volta, gli addetti dell’Asm hanno lavorato due ore per ripristinarlo), per non parlare della fontanella addossata al muro di cinta, angolo preferito per lo sfogo dei bisogni corporali. Più in generale, viene denunciato il sistematico abbandono in terra di cartacce, bottiglie di vetro e ogni genere di immondizia. «A volte, succede che la mattina non si possa neppure prendere una bottiglia di acqua fresca, talmente forte è il tanfo di urina che si sente», sbotta un’anziana signora, che nella strada ci vive praticamente da sempre. Così, succede che qualcuno di buona volontà si armi di pompa e scopa per lavare attorno alla vasca e renderla nuovamente vivibile. I vandali hanno comunque trovato il modo per accanirsi anche contro l’antico portone in legno, oggetto di un intervento di restauro nel 1986 finanziato da un’associazione privata: la targa è stata staccata e gettata via. Ma i problemi non riguardano solo l’area interna a Porta Conca, situazioni inquietanti si registrano anche all’esterno del varco, con la presenza di molti stranieri e un via vai di auto spesso segnalato alle forze dell’ordine. «È una delle zone più caratteristiche della città, servirebbe maggiore tutela, ma da anni domina l’abbandono e gli atti vandalici che si ripetono ne sono la dimostrazione».
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Il Messaggero