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RIETI - Da Casali Petrangeli di Petrella Salto a piazza di Spagna, passando per Borgo San Pietro. La mostra “Giorgio de Chirico, gli spettacoli disegnati” che si è aperta ieri a Rieti, a Palazzo Dosi, ha dietro una storia a dir poco singolare. Vincenzina Petrangeli nasce nel 1910 nel borgo del Cicolano e matura l’intenzione di farsi suora, osteggiata dal padre: da qui, nasce il suo forte legame con le suore di Borgo San Pietro. L’approdo a Roma avviene per tramite di una zia e, nel 1954, le si aprono le porte nientemeno che di casa de Chirico, al memorabile 31 di piazza di Spagna.
Difficile immaginarli, i dialoghi tra la signora Isa, il maestro che si riunisce al vicino Caffè Greco con il suo circolo di intellettuali e la semplice governante Vincenzina, che diviene molto più di una collaboratrice: il rapporto con la famiglia si stringe così tanto, che alla giovane, intelligente e furba, vengono assegnati compiti di patrimonio e pubbliche relazioni. Le rispettive amicizie si integrano, Vincenzina porta le suore a casa del maestro, lui visita il monastero di Borgo San Pietro. Oggi, quell’amicizia di tutta la vita rivive in una grande mostra promossa dalla Fondazione Varrone, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e il Monastero di Santa Filippa e curata da Simonetta Antellini e Lorenzo Canova. Ben 77 opere tra acquerelli, opere grafiche e sculture che hanno girato il mondo. Nel testamento, la signora Isa, morta nel 1990, lascia una serie di dipinti al monastero di Borgo San Pietro e il legame con Vincenzina pulsa ora nelle emozioni di chi ammirerà le opere. La mostra sarà aperta dal martedì al venerdì (17-20), sabato e domenica (10-13 e 17-20), Pasqua inclusa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero