Mille emozioni all'incontro con Dacia Maraini a San Rufo: il suo intimo ricordo dell'amico Pasolini

Mille emozioni all'incontro con Dacia Maraini a San Rufo: il suo intimo ricordo dell'amico Pasolini
RIETI - Per tutti Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale, un poeta e un regista. Per alcuni, un amico.Tra questi c'è certamente Dacia Maraini, ospite ieri...

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RIETI - Per tutti Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale, un poeta e un regista. Per alcuni, un amico.Tra questi c'è certamente Dacia Maraini, ospite ieri pomeriggio nella Chiesa di San Rufo, dove ha condiviso con una folta platea il personale ricordo dell'autore scomparso nel 1975. Un viaggio attraverso l’interiorità di uno dei maggiori esponenti del ‘900 italiano, con le parole della Maraini in dialogo con l’attore Emanuele D’Agapiti, il tutto arricchito dagli interventi musicali di Matteo Colasanti. Dal rapporto con la famiglia e il forte legame con la madre, alla grande vitalità che lo contraddistingueva, passando per la sessualità fino alla morte ancora avvolta nel mistero: l’autrice, oggi 85enne, ha tracciato un ritratto inedito dell’amico, come accade anche nelle righe del libro “Caro Pier Paolo” pubblicato lo scorso anno in occasione del centenario della nascita di Pasolini.



Tanti gli inaspettati aneddoti condivisi dalla Maraini, tra cui il viaggio in Africa in compagnia di Pasolini e Maria Callas: «Ero un po’ impensierita all’idea di andare in viaggio con una diva di quel calibro, immaginavo si aspettasse trattamenti di lusso ma quando ho incontrato la Callas, vestita con una semplice t-shirt e i capelli raccolti, mi sono ricreduta – ha raccontato – fuori dal palco sembrava una bambina fragile e delicata, ma in scena era una potenza». E sul rapporto con Pasolini: «Lui e la Callas si tenevano spesso per mano e si scambiavano affetto e baci – ha aggiunto – erano innamorati, ma il loro era un amore platonico». E poi la grande dolcezza di Pasolini, che la scrittrice ha ricordato insieme all’efferatezza con cui si schierava al fianco degli ultimi, come si percepisce nello scritto pasoliniano “A un papa”, letto al pubblico da D’Agapiti. Tratti del carattere che rendevano Pasolini un autore unico e dotato di una sensibilità tale da dare vita a poesie come “Supplica a mia madre”, anche questa recitata da D’Agapiti, in un toccante momento seguito da una pioggia di applausi. Narrazioni affascinanti, in un incontro andato avanti per circa due ore, con la Chiesa di San Rufo gremita e un ricco spazio lasciato alle domande degli spettatori a cui la Maraini ha risposto con eleganza ed intelligenza, proponendo spunti di riflessione anche sull’attualità.


Successo, dunque, per un incontro culturale di spessore inserito nella Festa Europea della Musica, organizzata da Musikologiamo e giunta alla 29esima edizione con un ricco calendario di eventi fino al 2 luglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero