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RIETI - Sospetto caso di variante del Covid 19 in tribunale e in quarantena finiscono avvocati e consulenti di parte, ma non il giudice che presiedeva l’udienza. E proprio l’esclusione del magistrato dal provvedimento deciso dall’Asl nei confronti degli altri soggetti presenti, sta suscitando timori a palazzo di giustizia dove, già nei mesi scorsi, si sono registrati casi di positività tra i dipendenti e gli avvocati che hanno portato l’azienda sanitaria a disporre la sanificazione di aule e uffici. La scoperta della variante risale ad alcuni giorni fa, quando uno dei periti che stava partecipando all’udienza civile riguardante un’esecuzione, ha scoperto di essere positivo e per lui è scattata subito la quarantena disposta dall’Asl.
L’azienda ha poi disposto la stessa misura nei confronti di due avvocati, uno dei quali fa parte del Consiglio dell’ordine, e di un altro consulente, in quanto soggetti venuti a contatto con il positivo, ma non ha fatto lo stesso nei riguardi del giudice e questo ha destato sorpresa perché l’udienza è stata condotta in presenza e non da remoto. Alla richiesta di spiegazioni, dalla Asl è trapelata una spiegazione ufficiosa: il magistrato non è stato interessato dalla quarantena perché essendo rimasto per tutta la durata dell’udienza molto distante dagli altri partecipanti, non ha avuto la possibilità di avere contatti a rischio con avvocati e periti che si trovavano nelle rispettive postazioni.
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