Rieti, il Comitato dei pendolari reatini contro l'orario scolastico del Cotral

Rieti, il Comitato dei pendolari reatini contro l'orario scolastico del Cotral
RIETI - Il Direttivo del Comitato Pendolari Reatini in una nota esterna la contrarietà al prossimo orario scolastico Cotral; «Forse a qualcuno sarà sfuggita o...

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RIETI - Il Direttivo del Comitato Pendolari Reatini in una nota esterna la contrarietà al prossimo orario scolastico Cotral; «Forse a qualcuno sarà sfuggita o forse c’è solo la volontà di scaricare su un Comitato di cittadini, responsabilità che sono in capo a tutta la rappresentanza politica locale, regionale e nazionale di questi anni - dichiara il direttivo - Abbiamo da un lato un’azienda di trasporto pubblica che negli ultimi anni si comporta come un’azienda privata, ottimizzando uomini e mezzi con il silenzio/assenso dei sindacati, per timore di non avere le carte in regola in caso di messa a gara del servizio nel 2019; dall’altro noi utenti, con il nostro diritto alla mobilità e la necessità di raggiungere il posto di lavoro, la propria scuola o la propria casa nel minor tempo possibile. Nel mezzo la Regione Lazio, soddisfatta di non dover più foraggiare costantemente Cotral, se non per i km previsti dal contratto di servizio, che governa senza opposizione e promette investimenti strutturali e treni bimodali, lungi dal realizzarsi».


«La nuova modalità di servizio scolastico su gomma che si sta delineando per i collegamenti con Roma, con la soppressione della linea dedicata per la FL1 e l’allungamento dei tempi di percorrenza delle corse Rieti-Roma - prosegue la nota - non rispecchia la reale esigenza dei pendolari, ma è frutto di un mero calcolo di convenienza aziendale. Ma fino a quando i pendolari dovranno farsi carico di tutto questo? Quando i nostri rappresentanti politici capiranno che non è una battaglia tra campanili, ma una guerra per il riscatto di tutto il territorio? Siamo pronti, come sempre, a sederci ad ogni tavolo istituzionale; ma se non arrivano risultati concreti, siamo pronti a lasciare le nostre sedie a chi è in cerca solo di visibilità mediatica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero