A Fara in corso l'ultimo consiglio dell'era Basilicata, i dissidenti votano i debiti fuori bilancio

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RIETI - In corso a Fara Sabina quello che si annuncia l’ultimo consiglio comunale dell’era Basilicata, ma che se non fosse per l’uscita estemporanea del presidente del Consiglio, Emanuele Testa, che ha scoperto le carte sul piano dimissionario dei dissidenti, nessuno se ne sarebbe accorto. Uno spettacolo surreale per i cittadini costretti a sentire tentativi di accordi su ipotetici tavoli che, stando ai fatti ormai noti, mai si concretizzeranno.


Nonostante le ripetute stoccate lanciate da Roberta Cuneo (tornata a ribadire l’assenza di condivisione da parte del primo cittadino e dei fedilissimi) e Simone Fratini all’assessore Marco Marinangeli e al sindaco Davide Basilicata, nei banchi dei dissidenti nessuno ha fatto menzione (almeno fino alla pausa pranzo appena scoccata) delle dimissioni di massa.

A citarle è stato appunto il presidente Testa, che mentre Cuneo e Marinangeli si cimentavano in improbabili accordi sull’apertura di tavoli di discussione sulla riapertura della scuola, ha chiosato tranciante: “Sono a prescindere contro i tavoli e a favore dei lavori delle commissioni, ma tanto è del tutto inutile stare a chiacchierare tanto le firme (dal notaio, ndr) sono depositate”. Essendo ancora più esplicito quando Cuneo e Marinangeli ipotizzavano date. “Quando avete finito di prendervi in giro – li ha stroncati Testa - andiamo avanti con il Consiglio”.

Alle 13.30 tutte le mozioni proposte da Fara 3.0 avevano ottenuto l’approvazione dell’unanimità dei presenti e tutti i debiti fuori bilancio, precedentemente bocciati dai dissidenti, sono passati grazie ai loro voti. Tanto che i tre consiglieri di Fara bene comune, contrari come le altre due minoranze, hanno evidenziato come “la maggioranza oggi si è scoperta unita solo sull’approvazione dei debiti”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero