RIETI - I contagi aumentano, l’autunno si avvicina così come la riapertura delle scuole e preoccupa una “seconda ondata” della pandemia che gli esperti...
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Per questi motivi, alcune regioni come il Lazio, hanno introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 65, per le persone con forti vulnerabilità e i pazienti cronici e per il personale sanitario, su cui si tornerà a intervenire con uno screening a tappeto. «Per questo - aggiunge la D’Innocenzo - vaccineremo di più e più in fretta, già da settembre». Effettivamente la pandemia, i contagi nelle residenze socio assistenziali e nelle case di cura per anziani, i numerosi decessi di persone avanti con l’età, affette da pluripatologie, ci ricordano che per un virus come il Covid, la fragilità è un terreno fertile dove attecchire. «Quella rappresentata è una situazione dolorosa che abbiamo vissuto e hanno vissuto intere famiglie reatine e che non vogliamo si ripeta. Gli anziani – dice ancora la dg della Asl - devono comprendere che una delle armi di difesa più utili, insieme alle misure di sicurezza, è il vaccino antinfluenzale. In tal senso il ministero della Salute ha stabilito qiest’anno di aumentare le coperture vaccinali degli adulti e degli anziani fragili. Dobbiamo assolutamente evitare una sovrapposizione di casi di coronavirus e di casi di influenza, per questo vaccinarsi è indispensabile».
Molti dei casi registrati nelle ultime settimane sono riconducibili a cittadini provenienti da zone a rischio, spesso asintomatici e di giovane età. Come vi state muovendo per arginare il fenomeno?
«Abbiamo messo in campo misure stringenti e un’attività capillare di testing e tracciamento che ci permette di prevenire eventuali focolai. Gli operatori del servizio di Igiene e del servizio di assistenza proattiva infermieristica stanno operando con impegno, tanto da raggiungere, proprio in queste ore, i 5 mila tamponi effettuati in modalità drive-in. Ma in questa battaglia contro il virus non possiamo restare soli. Abbiamo bisogno del contributo di tutti i cittadini. E’ importante che tutti continuino a rispettare le misure sanitarie adottate, per tutelare se stessi e i propri cari. Applicare l’isolamento, se positivi o in attesa di referto, segnalando tempestivamente al servizio di Igiene pubblica aziendale eventuali casi presenti sul territorio. Cosa che ci aspettiamo, come già accaduto in questi mesi, dai sindaci della provincia, che sono stati preziosi alleati».
Tra i fronti caldi, quello della scuola sembra preoccupare di più. L’indagine di sieroprevalenza disposta in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale sembra che stenti a decollare nonostante i vostri appelli e la gratuità dei test.
«La preoccupazione può essere superata se si realizza una sinergia e una alleanza responsabile tra i cittadini e le Istituzioni, sanitarie e scolastiche. Sono convinta che dopo qualche perplessità iniziale il personale della scuola abbia capito l’importanza dell’iniziativa. I numeri stanno crescendo. In queste ore abbiamo superato le 2mila richieste e altre ne arriveranno anche grazie alle ulteriori sedute che abbiamo predisposto. La disponibilità degli operatori sanitari è totale tanto da aver aumentando le giornate di esecuzione dei test che per particolari condizioni di salute o disabilità, potranno essere svolti anche a domicilio. Inutile ricordare che eseguire il test è un atto di responsabilità, un dovere verso se stessi e gli altri. Del resto, la pandemia potrà essere arginata solo se concorreranno le attività di prevenzione con la partecipazione responsabile di tutti i cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero