Rieti, coronavirus, la connessione latita: consigliera aiuta studentessa a fare l'esame

Roberta Cuneo
RIETI - Gli esami universitari ai tempi del coronavirus, e le problematiche connesse se è la connessione a creare problemi. Gioco di parole a parte, nei paesi collinari e...

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RIETI - Gli esami universitari ai tempi del coronavirus, e le problematiche connesse se è la connessione a creare problemi. Gioco di parole a parte, nei paesi collinari e lontani dai grandi centri abitati con connessioni ballerine o supporti non all'altezza, è un attimo trovarsi in difficoltà. Ecco, dunque, che se non hai un supporto informatico di ultima generazione dotato di telecamera e quant’altro eviti brutte sorprese, rischi magari di dover saltare la sessione d’esame.


La storia di Nihat
Quello che stava capitando ad una ragazza di origini marocchine, Nihat il suo nome, 25 anni, la quale doveva sostenere un esame di virologia che poi ha fatto ed è andato bene, grazie all’intervento di una consigliera di maggioranza del Comune di Fara in Sabina, Roberta Cuneo (nella foto), la quale nella vita fa l’insegnante ed è particolarmente sensibile, oltre per il ruolo istituzionale che riveste, a queste problematiche.   

Nihat vive a Borgo Quinzio, la frazione del Comune farense, come i suoi colleghi universitari, in questo periodo di emergenza sanitaria, studia da casa e segue lezioni on line. Nel sostenere gli esami deve sottostare a regole ferree disposte dagli atenei. Supporti informatici adatti, connessioni perfette altrimenti qualsiasi problema  va a tuo discapito e dispositivi che permettano ai docenti interroganti di verificare la situazione dell’ambiente dove si trova l’esaminando nel momento dell’esame.  Nihat segue un corso di laurea scientifico altamente specializzato, e doveva sostenere l’esame di virologia.

La ragazza che non ha un pc portatile ma un pc fisso senza telecamera non gli avrebbe potuto sostenere l’esame a distanza, in videoconferenza. Inoltre la zona dove abita la ragazza ha una connessione Adsl non propriamente affidabile, con tutti i rischi che ne conseguono. Dall’Università, l’unica controproposta è stata quella di cambiare la data dell’esame, posticipando alla sessione successiva, dopo l’estate. I piani di studio della ragazza prevedevano tutt’altro percorso. 

L'intervento della consigliera Cuneo

Nihat che ha raccontato la sua storia alla consigliera comunale Roberta Cuneo (Fara 3.0) la quale si è attivata mettendo a disposizione il personal computer della figlia, con tanto di chiavetta e quanto occorresse per procedere senza problemi. Il risultato è stato che Nihat ha fatto l’esame ed è stata promossa. Forte di quanto accaduto la Cuneo è già attiva per avviare un progetto che per il futuro prossimo, qualsiasi cosa accada, possa garantire e sostenere studenti che si dovessero trovare nelle stesse condizioni della ragazza di Borgo Quinzio.

«Appena si potrà ripartire e ci saranno le condizioni – spiega Roberta Cuneo- io personalmente insiema al Comune ci attiveremo per realizzare delle postazioni telematiche che consentiranno a chi ne ha bisogno di lavorare, studiare, sostenere esami o prove professionali da remoto, con una strumentazione adeguata e soprattutto con una connessione ad internet funzionante e funzionale. E’ un impegno che mi prendo affinché davvero nessuno resti indietro. Quello che è accaduto alla ragazza di Borgo Quinzio, risolto perché siamo riusciti in un amen ad organizzarci non deve più accadere ricordandoci che può succedere a tutti di trovarsi in difficoltà e non sapere dove sbattere la testa. Dico semplicemente che questo non deve accadere».

Burocrazia e vuoti normativi

Roberta Cuneo ricorda che per aiutare Nihat si sono superate delle difficoltà anche di carattere burocratico. «Vuoti normativi, generati dalle restrizioni che hanno impedito di allestire una postazione dotata di un supporto informativo all’avanguardia e di una connessione decente, magari in Comune, perché in questo momento la maggior parte dei servizi al pubblico non vengono erogati, o vengono erogati in teleconferenza, per via del lockdown. La burocrazia, il fatto che gli spostamenti sono limitati. Per fortuna che siamo riusciti a livello casalingo ad aiutare questa ragazza». La Cuneo, come annunciato adesso sarà impegnata per partire col progetto di creare  postazioni telematiche efficienti e funzionali. «In Comune - conclude la consigliera - ma anche in Biblioteca o in luoghi congegnali che possano essere deputati a questa nuova situazione o ad altre simili che in futuro si possono eventualmente presentare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero