RIETI - Coronavirus. E’ iniziata decisamente in salita, con molti che – fra personale docente e scolastico – non avevano accettato di buon grado...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Paura e defezioni
All’inizio sono state più numerose le defezioni che le volontà di sottoporsi al test. Una reticenza che ha costretto – e costringe tutt’ora – l’Ufficio scolastico provinciale ad aggiornare giorno per giorno il calendario con date e orari di chi dovrà sottoporsi al test e dove, tra i cinque centri predisposti per il prelievo dei campioni di sangue, ovvero il centro prelievi del de Lellis di Rieti e le sedi territoriali di Poggio Mirteto (distretto Salario mirtense), Magliano Sabina (Casa della salute), Amatrice (Pass area opera don Minozzi) e Leonessa (Poliambulatorio). E per andare incontro a chi, sulle prime, aveva le idee poco chiare, la Asl ha predisposto anche date di recupero dal 7 al 10 settembre, mentre la prima e più corposa tranche di test è stata programmata dal 20 agosto al 4 settembre, escluse le due domeniche del 23 e 30 agosto. «All’inizio è accaduto che molti erano titubanti nell’entrare in contatto con l’ambiente ospedaliero e c’è stato qualcuno che, anche a proprio costo, ha scelto di appoggiarsi ai distretti sanitari di competenza - spiegano dall’Ufficio scolastico provinciale - Abbiamo quindi spiegato loro che non si sarebbero ritrovati nel bel mezzo di un’ordinaria giornata del de Lellis ma avrebbero svolto il test in giorni ad hoc organizzati solo per loro, con un team di infermieri selezionato esclusivamente per i prelievi al personale scolastico e in un ambiente continuamente sanificato. Chiarito come stavano le cose e sciolta la paura, a oggi continuano ad arrivare adesioni e crediamo che raggiungeremo una percentuale abbastanza importante. A Rieti e in provincia non c’è l’emergenza nazionale di chi, fra il personale scolastico, non vuole fare il test: tutte le scuole sono state considerate, ma essendo un test a libera scelta è chiaro che qualche defezione ci sarà, seppur minima rispetto all’elenco di cui siamo in possesso».
Gli accertamenti
Il test sierologico mostra soprattutto l’eventuale presenza di anticorpi nel sangue. Per questo, in caso di positività al test o di presenza di anticorpi, la persona viene sottoposta al tampone per la verifica della positività al Covid e, nel contempo, alle misure di isolamento. E fra i 1.696 esaminati fino a oggi nel personale scolastico del capoluogo e della provincia, qualche positività al Covid è uscita fuori: «Ci sono positività ai test di sieroprevalenza – confermano dall’Usp - Ma spesso dipende da falsi positivi e dunque attendiamo altri tamponi di conferma».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero