Coronavirus, la casa di cura di Torri in Sabina: «Dormito con mascherine e tute ma il virus è isolato»

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RIETI - ​Il Coronavirus visto dall’interno al Long Care Clinic Cirene di Torri in Sabina, la Rsa che ha fatto registrare una serie di casi positivi nei giorni scorsi: ben...

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RIETI - ​Il Coronavirus visto dall’interno al Long Care Clinic Cirene di Torri in Sabina, la Rsa che ha fatto registrare una serie di casi positivi nei giorni scorsi: ben 28 tra pazienti e operatori della struttura. 

«La scorsa settimana è insorto, nonostante gli sforzi e l’applicazione delle procedure e dei protocolli, il Covid 19 anche nella nostra struttura - spiega dal Cirene il dottor Guido Palchetti - la competenza degli operatori, l’immediato supporto della Asl e la comprensione delle famiglie ci hanno aiutato non solo a contenere il cluster ma soprattutto a far sì che non degenerasse. Abbiamo dormito con le tute intere, le mascherine e i guanti. Con il sudore che non smetteva di scendere. I nostri pazienti ci hanno guardato come se fossimo appena usciti da un film americano di guerra biologica. Ma siamo stati lì. Accanto a loro». 
E’ toccante il racconto del dottor Palchetti che lavora nella struttura dove di colpo si è manifestato il Covid e sono stati come momenti davvero difficili. «Abbiamo lasciato le nostre famiglie in balia degli eventi – continua Guido Palchetti - con la preoccupazione, soprattutto per quelli di noi che hanno i figli piccoli, ma li abbiamo sentiti accanto. Questo virus è contagioso, ma si può e si deve arginare, con la collaborazione di tutti. Nessuno si è tirato indietro: dalla direzione agli infermieri, fino agli operatori sanitari e al personale di cucina. Tutti uniti per uno solo scopo». 
E’ una situazione in evoluzione ma intanto cosa è stato fatto? 

«Grazie all’immediata applicazione dei protocolli e la prontezza degli operatori, in collaborazione con le Unità specifiche della Asl di Rieti – spiega il dottor Palchetti - tutti i casi sono stati isolati, alcuni trasferiti temporaneamente in strutture dedicate e sono tutti in situazioni non allarmanti. L’intera struttura è stata sottoposta a sanificazione straordinaria, ampliate al massimo, ove consentito dalla condizione clinica dei pazienti, sia le misure anti-contagio che le distanze di sicurezza. Cogliamo l’occasione per ringraziare la Asl di Rieti del supporto on site e della pronta risposta delle analisi di laboratorio che ci hanno aiutato nel completare la risposta assistenziale e l’applicazione di quanto stabilito e grazie anche alla comprensione delle famiglie, fondamentale per arginare il cluster». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero