Rieti, coronavirus, la quarantena romana di Tommaso Tozzi tra concerti dal balcone e un nuovo brano homemade

Tommaso Tozzi
RIETI - In molte case i protagonisti della quarantena causa coronavirus sono gli strumenti musicali e la forte passione di chi li suona per sé e per gli altri. Quando gli...

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RIETI - In molte case i protagonisti della quarantena causa coronavirus sono gli strumenti musicali e la forte passione di chi li suona per sé e per gli altri. Quando gli spettatori non sono virtuali, grazie alle dirette streaming, il calore della platea è restituito dai condomini: lo sa bene il 27enne cantautore reatino Tommaso Tozzi, che con voce e chitarra ha allietato il pomeriggio di ieri, 25 aprile, al quartiere Tuffello di Roma, presentando anche un nuovo brano homemade dedicato alla quarantena.


Tozzi, Roma in lockdown è un colpo al cuore…
«È davvero strano vedere una città così vitale, e dal tessuto sociale così fortemente legato ai propri quartieri, costretta in casa. Noto però che qui regna una grande solidarietà e la voglia di stare assieme non è rimasta  intaccata dagli eventi, anche se a distanza e nel rispetto delle norme».

Il virus non perdona ed ha colpito anche chi fa arte. Anche lei ha fatto le spese di questo stop? Aveva qualche concerto o progetto in cantiere?
«Il virus ha colpito trasversalmente ogni campo e ovviamente anche la musica ne sta risentendo, sono però felice di notare come in tutto il mondo si stiano trovando modi per cercare di sopperire all'impossibilità di esibirsi dal vivo. Anche io ho subìto  stop: a breve sarebbe dovuto arrivare il coronamento di un lungo lavoro in studio, portato avanti nell'ultimo anno con la mia band, che avrebbe portato all'uscita del mio primo E.P.».

Vuole darci qualche anticipazione?
«Si tratta della colonna sonora del docu-film "Corpi Liberi" di Fabiomassimo Lozzi, un racconto emozionante e sincero sullo splendido lavoro portato avanti da Prisma, collettivo LGBTQIA+ di Link Sapienza. Per la situazione che stiamo vivendo dovremo probabilmente posticipare le date di uscita ed ho voluto quindi riempire questa distanza temporale e soprattutto emotiva scrivendo il brano "Seppure" e facendo concerti dal balcone di casa».

Esibizioni che, nel loro piccolo, sono comunque divertenti e strappano anche qualche sorriso. Si può dire che è cascato in piedi
«Sì (sorride) mi sto divertendo molto e ciò è dovuto anche alla fortuna di avere persone così belle e spontanee vicino a me. Si sta rivelando un'esperienza più bella del previsto: sto riuscendo a sentire il calore del pubblico anche in questi momenti nei quali è difficilissimo trovarlo. In realtà ho anche dovuto promettere un altro live per il primo maggio (ride) e ne sono contentissimo».

In  “Seppure” emerge una visione tra il serio e l’ironico…
«Il pezzo nasce dalla volontà di far emergere il contrasto fra la quarantena e la realtà sociopolica ad essa immediatamente precedente. Oscillando tra ironia e serietà, ho cercato di contemperare riflessione e divertimento, è così che è nato anche il video: volevo, infatti, dare modo di osservare la situazione che stiamo vivendo da una prospettiva diversa e al contempo dare un momento di svago allo spettatore/ascoltatore».

Cosa farà appena terminata la quarantena?
«La prima cosa che farò sarà tornare Greccio per riabbracciare i miei familiari e amici e rivedere i miei magnifici monti (sorride). Nel frattempo sta prendendo sempre più piede l'idea di tornare a viaggiare per l'Italia come musicista di strada…».

C’è un messaggio che vorrebbe lasciare ai suoi colleghi e a tutti i reatini?

«Siate forti, generosi e pazienti; cercate di sfruttare saggiamente il tempo a disposizione, che spesso con questa quarantena è stato anche troppo (sorride). Questa volta siamo stati noi gli “appestati”, cerchiamo di ricordarlo la prossima volta che penseremo di puntare il dito verso il diverso di turno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero