RIETI - L'emergenza coronavirus ha impedito a tante studentesse all'estero di tornare nella propria città per riabbracciare i propri affetti più cari. Tra...
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Kristiana, come sta vivendo questo periodo lontano da casa? Come trascorre queste insolite giornate?
«Ho la fortuna di vivere con altre quattro persone, tutte lontane dai propri luoghi d'origine. Passo molto tempo con loro e, tra studio, pittura e altre attività, le giornate in casa trascorrono abbastanza tranquillamente. Considero i miei coinquilini una seconda famiglia, sulla quale so di poter sempre contare».
A suo avviso, l'Olanda come sta affrontando questa emergenza? Ha notato delle differenze rispetto ai provvedimenti adottati in Italia?
«In Olanda la situazione non è degenerata tanto rapidamente quanto in Italia. Le misure hanno un po' tardato ad arrivare e sono decisamente meno strette, soprattutto in Nord Olanda dove mi trovo io. Le università sono chiuse, ma quasi tutte le attività commerciali hanno ripreso a funzionare. Le strade non sono quasi mai desolate».
Il suo ateneo ha attivato la didattica a distanza? Ha già svolto qualche esame da remoto?
«Sì, anche la mia università ha deciso di effettuare la didattica online. Il mio programma di studi è composto da diversi cicli di lezioni da tre settimane che vengono poi seguiti da un esame finale. All'inizio non è stato facile partecipare ai corsi e svolgere le prove da casa, ma ora va sicuramente meglio».
Le manca molto Rieti? Sente spesso familiari e amici? Quando è tornata per l'ultima volta in città?
«Non sono in Italia dal periodo natalizio. Devo ammettere che Rieti non mi manca particolarmente, soprattutto perché a Groningen mi trovo molto bene. Tuttavia, ho grande nostalgia di genitori, parenti e amici, con cui mi tengo sempre in contatto. Loro rappresentano le mie radici, delle quali ogni giorno vado fiera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero