RIETI - La grande famiglia della Guardia di finanza, insieme alle autorità civili e militari, si è stretta questa mattina nella Cattedrale di Rieti intorno alla...
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A un mese di distanza e con la possibilità di tornare nei luoghi di culto per la celebrazione delle funzioni religiose, il vescovo Domenico Pompili ha officiato questa mattina la santa messa in memoria del 57enne luogotenente sotto il segno della memoria e del ricordo. Presenti le massime autorità cittadine e della Guardia di finanza (comandante interregionale e regionale), pubblici ministeri, i comandanti provinciali delle forze dell’ordine, prefetto, sindaci e la famiglia Balbi duramente colpita da un lutto così improvviso e prematuro.
«Fino ad oggi i disastri erano sempre altrove – ha detto il vescovo Pompili – sempre distanti e questo ci dava sicurezza. Tutto questo adesso è cambiato e la morte è al centro del palcoscenico. Con la morte torna un interrogativo. E dopo? Oggi Salvatore ce lo ripropone con il suo eloquente silenzio».
E poi ancora: «Un uomo nel pieno della sua attività professionale stimato e riconosciuto viene improvvisamente sottratto ai suoi: non è un irrazionale e sconclusionato esito della vita?». In chiusura le parole del poeta Gibran: «E non crediate di condurre l’amore, giacchè, se vi scopre degni, esso vi conduce».
Prima della cerimonia – presso il comando provinciale Gdf – è stata piantumata una quercia nel giardino ad indelebile ricordo, nel tempo, di un bravo comandante, un amico, un uomo che lasciato vuoto e dolore tra i colleghi ma anche un grande esempio di umiltà e bontà. Scoperta anche una grande tela con la sua immagine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero