Rieti, coronavirus: la “Festa del Sole” è costretta a tirare i remi nella tinozza

Festa del Sole
RIETI - Coronavirus: la “Festa del Sole” è costretta a tirare i remi nella tinozza. A gennaio il...

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RIETI - Coronavirus: la “Festa del Sole” è costretta a tirare i remi nella tinozza.

A gennaio il comitato organizzatore aveva scelto la data del 12 luglio prossimo per non incorrere nella concomitanza con i campionati Europei di atletica leggera (16-19 luglio, poi rinviati al 2021) e la Fiera campionaria mondiale del peperoncino (29 luglio-2 agosto), che lotta ancora per restare in calendario. Passata la Fase 1 dell’emergenza, però, anche la Festa del Sole stavolta è costretta a tirare i remi dentro alla tinozza, annullando l’edizione 2020 e rinviando l’appuntamento al 2021, stretta tra i divieti di assembramento e l’impossibilità di reperire la benché minima sponsorizzazione dal mondo del commercio, piegato dalla crisi post Covid. Così, dopo 51 ininterrotti anni di onorato divertimento, quest’anno la Festa del Sole sarà costretta a registrare il suo primo stop, un evento mai accaduto prima nella storia della kermesse.

Primo stop dopo 51 anni
Un’edizione numero 52, quella di quest’anno, che avrebbe visto tornare in gara anche lo storico rione cittadino di Molino della Salce, insieme agli altri dieci protagonisti (Borgo, Campoloniano, Chiesa Nuova, Piazza Tevere, Porta Arringo, Porta Cintia, Quattro Strade, San Francesco, San Nicola e Villa Reatina), confermando la collaborazione con l’associazione “I Rioni”, costituita nel novembre 2018 dai presidenti delle associazioni partecipanti alla Festa.
«La Festa del Sole non si farà, era immaginabile e i rioni sono d’accordo - spiega il papà della Festa, Renato Buccioni, a gennaio confermato all’unanimità come presidente dal consiglio direttivo, insieme al vice e storico braccio destro Marcello Moroni e alla segretaria del comitato organizzatore, Rosita Liberali – I problemi, infatti, non riguardano soltanto il divieto di assembramento, che in una manifestazione del genere sarebbe impossibile da rispettare, ma anche l’assoluta difficoltà di reperire fondi attraverso le sponsorizzazioni: le attività commerciali sono in ginocchio, con quali possibilità potremmo ottenere qualcosa?», si chiede Buccioni.

La richiesta d'aiuto

Una brusca frenata che arriva dopo i primi passi mossi lo scorso anno dalla Festa, con il sostegno del Comune di Rieti, per favorire la nascita di un diverso modello di business della manifestazione, che consentisse alla kermesse di reperire fondi anche attraverso operazioni di marketing. Tuttavia, anche a Festa ferma, le spese continuano a correre: «I soldi della Regione dello scorso anno devono ancora arrivare e ho chiesto aiuto al Comune per riuscire a pagare le utenze della sede del comitato di via Fonte Cottorella, altrimenti non ce la facciamo - prosegue Buccioni – A questo punto, cercheremo però di approfittare dello stop di quest’anno per iniziare a progettare un appuntamento più bello dei precedenti, in vista del 2021». Pertica, biciclette, barche e tinozze resteranno quindi in magazzino: e quest’anno, le sponde del Velino saranno un po’ più povere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero