RIETI - Coronavirus. Da medico di base a paziente. Disposto a diventare parte attiva nello studio del Coronavirus. Il dottor Mauro Pinzari, consigliere comunale di maggioranza nel...
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La proposta d'indagine
Nonostante il lungo periodo trascorso in quarantena, da un esame dell’espettorato, il medico di base è risultato di nuovo positivo al Covid-19, anche se i tamponi nasofaringei lo avevano dato per negativizzato. In tal senso, Pinzari si mette a disposizione per dare un contributo alla casistica clinica del virus, ancora tutta da studiare.
“In medicina non si finisce mai di capire – spiega il dottore -, specie come in questo caso che stiamo combattendo un virus sconosciuto. C’è necessità di interpretare i risultati che emergono dai test e di valutare le dinamiche più disparate. Personalmente sono stato sottoposto a esami diversi (tampone, espettorato, feci) che sebbene non confrontabili l’un l’altro possono fornire informazioni importanti nella conoscenza delle nostre dinamiche biologiche. Mi piacerebbe – continua Pinzari - ad esempio fare il dosaggio degli anticorpi perché sarei disposto e disponibile a donare la mia immunità eventualmente acquisita a chi ne avesse bisogno. C’è l’esigenza di una epicrisi dei fenomeni e degli avvenimenti, soprattutto in coincidenza di una situazione in cui tutto è nuovo e imprevedibile. Per questa ragione mi metto a disposizione affinché possa essere di aiuto allo studio della situazione e delle fenomenologie e qualora ci fosse possibilità ad alleviare le problematiche di altri”.
La malattia
Il decorso della malattia nel suo caso non ha avuto conseguenze pericolose. La situazione è rimasta sempre sotto controllo. “Ho avuto una forma paucisintomatica. Sono passati ormai quasi 20 giorni e sto bene. Dal punto di vista della salute non ho nessun problema – spiega il medico consigliere -. Sto soltanto aspettando di poter tornare fisicamente in mezzo alla gente. La cosa che mi fa piacere è che sia i miei familiari sia i pazienti con i quali avevo avuto contatti prima di scoprire la positività sono ad oggi negativi, anche perché sin da subito, nel nostro studio, in maniera autonoma abbiamo usato protezioni e precauzioni”.
La task force Covid-19 per i medici di base
In questi giorni, anche grazie alla sua segreteria e ai colleghi medici, non ha mai interrotto il rapporto con i pazienti, dando la cifra del ruolo cardine giocato dai medici di base in questa emergenza. “Come medici del territorio – sostiene Pinzari - è evidente che stiamo lavorando, chi da casa chi sul campo, in condizioni di difficoltà oggettiva come i colleghi degli altri settori. Al di là dei dispositivi ci sono criticità anche che riguardano la casistica. Il Coronavirus è come un nemico: se lo conosci lo combatti, al contrario vai in difficoltà. Accanto all’esecuzione di quanti più test sia possibile, sarebbe importante, a tal proposito, per i medici di famiglia essere affiancati da una task force che possa aiutare a gestire i pazienti Covid-19 a domicilio anche per alleviare la pressione sugli ospedali, assisterli in ambito domestico valutando quando invece è necessario compiere uno step successivo”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero