Rieti, coronavirus, il dottor Mauro Pinzari positivo all'infezione presta il suo caso alla ricerca "Disponibile al dosaggio degli anticorpi"

Mauro Pinzari
RIETI - Coronavirus. Da medico di base a paziente. Disposto a diventare parte attiva nello studio del Coronavirus. Il dottor Mauro Pinzari, consigliere comunale di maggioranza nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - Coronavirus. Da medico di base a paziente. Disposto a diventare parte attiva nello studio del Coronavirus. Il dottor Mauro Pinzari, consigliere comunale di maggioranza nel comune di Fara Sabina, più di 20 giorni fa, ha scoperto di essere affetto da Covid-19. Il suo caso è controverso e bene si presterebbe a un’indagine più approfondita sui comportamenti del Coronavirus al quale egli stesso si rende disponibile al fine di definire i contorni di un’epidemia che è ancora tutta da decifrare.


La proposta d'indagine
Nonostante il lungo periodo trascorso in quarantena, da un esame dell’espettorato, il medico di base è risultato di nuovo positivo al Covid-19, anche se i tamponi nasofaringei lo avevano dato per negativizzato. In tal senso, Pinzari si mette a disposizione per dare un contributo alla casistica clinica del virus, ancora tutta da studiare.
“In medicina non si finisce mai di capire – spiega il dottore -, specie come in questo caso che stiamo combattendo un virus sconosciuto. C’è necessità di interpretare i risultati che emergono dai test e di valutare le dinamiche più disparate. Personalmente sono stato sottoposto a esami diversi (tampone, espettorato, feci) che sebbene non confrontabili l’un l’altro possono fornire informazioni importanti nella conoscenza delle nostre dinamiche biologiche. Mi piacerebbe – continua Pinzari - ad esempio fare il dosaggio degli anticorpi perché sarei disposto e disponibile a donare la mia immunità eventualmente acquisita a chi ne avesse bisogno. C’è l’esigenza di una epicrisi dei fenomeni e degli avvenimenti, soprattutto in coincidenza di una situazione in cui tutto è nuovo e imprevedibile. Per questa ragione mi metto a disposizione affinché possa essere di aiuto allo studio della situazione e delle fenomenologie e qualora ci fosse possibilità ad alleviare le problematiche di altri”.

La malattia
Il decorso della malattia nel suo caso non ha avuto conseguenze pericolose. La situazione è rimasta sempre sotto controllo. “Ho avuto una forma paucisintomatica. Sono passati ormai quasi 20 giorni e sto bene. Dal punto di vista della salute non ho nessun problema – spiega il medico consigliere -. Sto soltanto aspettando di poter tornare fisicamente in mezzo alla gente. La cosa che mi fa piacere è che sia i miei familiari sia i pazienti con i quali avevo avuto contatti prima di scoprire la positività sono ad oggi negativi, anche perché sin da subito, nel nostro studio, in maniera autonoma abbiamo usato protezioni e precauzioni”.

La task force Covid-19 per i medici di base

In questi giorni, anche grazie alla sua segreteria e ai colleghi medici, non ha mai interrotto il rapporto con i pazienti, dando la cifra del ruolo cardine giocato dai medici di base in questa emergenza. “Come medici del territorio – sostiene Pinzari - è evidente che stiamo lavorando, chi da casa chi sul campo, in condizioni di difficoltà oggettiva come i colleghi degli altri settori. Al di là dei dispositivi ci sono criticità anche che riguardano la casistica. Il Coronavirus è come un nemico: se lo conosci lo combatti, al contrario vai in difficoltà. Accanto all’esecuzione di quanti più test sia possibile, sarebbe importante, a tal proposito, per i medici di famiglia essere affiancati da una task force che possa aiutare a gestire i pazienti Covid-19 a domicilio anche per alleviare la pressione sugli ospedali, assisterli in ambito domestico valutando quando invece è necessario compiere uno step successivo”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero