Rieti, ultimatum di Conforama agli addetti: lunedì al lavoro a Udine, prendere o lasciare

Rieti, ultimatum di Conforama agli addetti: lunedì al lavoro a Udine, prendere o lasciare
RIETI - «L’azienda è in crisi, tra una settimana deve trasferirsi a Udine. Prendere o lasciare». Qualcosa di molto simile deve essersi sentito dire il...

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RIETI - «L’azienda è in crisi, tra una settimana deve trasferirsi a Udine. Prendere o lasciare». Qualcosa di molto simile deve essersi sentito dire il lavoratore di Conforama che lunedì prossimo dovrebbe prendere servizio nel nuovo punto vendita che aprirà a Udine, a 600 chilometri da casa, con lo stesso stipendio, un tenore di vita più elevato e affetti personali che rischiano di sgretolarsi. Altri sette lavoratori hanno ricevuto la stessa comunicazione, con la data di partenza che slitta però al 2 ottobre.


L'ULTIMATUM AZIENDALE
Tre uomini e cinque donne, tutte madri di famiglia e part time, messi di fronte a una drastica decisione: accettare il trasferimento o essere licenziati. La situazione è drammatica, non c’è stato alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori, né con i sindacati. Conforama non è più da tempo l’EmmeZeta di una volta, che nei fine settimana faceva registrare presenze e incassi da record. Il punto vendita soffre una situazione con perdite intorno agli 80mila euro al mese. Rieti è ai primi posti anche per l’età media più alta dei dipendenti, che sembrano essere anche tra i più assenteisti, all’interno della catena francese. C’è il serio rischio che quello di Cittaducale faccia la fine dei quattro punti vendita dismessi nel 2008 per fronteggiare la contrazione del fatturato.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI
«Non riusciamo a vedere una politica aziendale che porti a una sopravvivenza – affermano i lavoratori rimasti – Quattro anni fa 14 persone sono state mandate via. Hanno tolto settori come la ferramenta e gli accessori per l’auto, svuotato il reparto giocattoli e abbigliamento, la galleria esterna non ha più i commercianti di una volta. Se realmente l’azienda ha problemi dovrebbe aprire uno stato di crisi». «Siamo disposti a ragionare su politiche di sviluppo, ma ho trovato una chiusura totale da parte dell’azienda», ha commentato il sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli, che venerdì, a margine dello sciopero indetto dai lavoratori, ha incontrato i vertici di Conforama. L’obiettivo dei sindacati è l’apertura di un tavolo negoziale.

LA SPERANZA

«Ci aspettiamo un ragionamento costruttivo – auspica Fabrizio Pilotti della Filcams Cgil Rieti Roma Est – Vogliamo conoscere il piano industriale, capire gli investimenti su Rieti, le criticità e ragionare insieme su come uscirne. Siamo di fronte a un assolutismo padronale decisionale e questo non può essere accettabile, esistono ammortizzatori sociali per le aziende in crisi che permettono di ragionare su percorsi conservativi e di tutela dei lavoratori. Chi ci assicura che non siano manovre legate all’abbattimento dei costi del lavoro, per avere tra qualche mese, assunzioni di giovani con un minor peso in busta paga? Speriamo di avere una risposta entro domani, altrimenti continuerà lo stato di agitazione».
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Il Messaggero