Rieti, consulenza Tamassia: anche il sindaco Sinibaldi a giudizio per danno erariale

Corte dei conti
RIETI - Undici, tra attuali amministratori ed ex del Comune di Rieti, a giudizio davanti alla Corte dei conti per danno erariale. Una vicenda che ha le sue origini nel 2009 e...

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RIETI - Undici, tra attuali amministratori ed ex del Comune di Rieti, a giudizio davanti alla Corte dei conti per danno erariale. Una vicenda che ha le sue origini nel 2009 e che ha visto oggi comparire a giudizio l’attuale sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi. Con lui anche gli attuali assessori Oreste De Santis, della Lega, Giovanna Palomba di Forza Italia, il capogruppo consiliare della civica di centrodestra “Io ci sto” ed ex assessore all’Urbanistica, Antonio Emili, e il presidente del consiglio comunale, Claudio Valentini. A giudizio anche l’ex sindaco della città, Antonio Cicchetti, di Forza Italia, gli ex assessori Sonia Cascioli, Gianfranco Formichetti ed Elisa Masotti, oltre all’ex segretario comunale Giampaolo Giunta e l’ex dirigente Carlo Ciccaglioni. La Corte dei conti contesta agli undici un danno erariale relativo alla stipula di un contratto transattivo, considerato illegittimo, per la definizione di un contenzioso pendente tra il Comune e l’avvocato Luca Tamassia, esperto consulente in materia di ri-determinazione dei fondi di alimentazione del salario accessorio del personale dipendente e dei dirigenti presso le pubbliche amministrazioni.

La vicenda, come detto, risale al 2009 quando l’avvocato Tamassia presentò all’allora sindaco Simone Petrangeli una relazione - l’incarico gli era stato conferito dal precedente sindaco Giuseppe Emili per una parcella di 124 mila euro - nel quale si dipingeva una situazione di cassa relativa al personale fuori controllo. L’incarico conferito si dimostrò però senza copertura finanziaria e, a parere del centrosinistra, viziato da una serie di irregolarità. Per l’opposizione c’erano tutti gli elementi per considerare nullo l’affidamento dell’incarico e chiedere i danni al dirigente comunale che glielo aveva affidato. Ma la giunta a guida Antonio Cicchetti, che subentrò a Petrangeli, si regolò diversamente, riconoscendo a Tamassia una cifra di 189mila euro a titolo di nuova consulenza per due anni. Per i consiglieri di opposizione «con la transazione si mascherò una nuova consulenza per il servizio di tutoring di un valore di 92mila euro, assolutamente incongrua e fuori dalle esigenze del Comune». La giunta di centrodestra sostenne però che l’accordo siglato era stato un vantaggio per le casse pubbliche. 

Nel frattempo, il legale, nell’ormai lontano 2013, aveva inviato al Comune un decreto ingiuntivo da 47mila euro, per una parcella relativa a una consulenza triennale. La giunta Cicchetti sostenne che, anziché pagare quella somma senza ricevere alcun vantaggio, dopo che il decreto non era stato opposto, aveva trovato con l’avvocato un accordo garantendosi due anni di consulenze. Per la Procura contabile si è invece trattato di un danno erariale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero