Rieti, schede bruciate: palla al Tar il Prefetto: riconteggio solo parziale

Rieti, schede bruciate: palla al Tar il Prefetto: riconteggio solo parziale
RIETI - «Nessuna discrepanza significativa» dal confronto tra verbali custoditi in Comune e verbali custoditi dalla Prefettura e dal conteggio delle schede votate,...

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RIETI - «Nessuna discrepanza significativa» dal confronto tra verbali custoditi in Comune e verbali custoditi dalla Prefettura e dal conteggio delle schede votate, dice a Il Messaggero il Prefetto, Valter Crudo, «ma solo sulla base delle schede che avevamo. Dato che le schede non votate custodite in Tribunale non erano disponibili, la nostra opera di verificazione non è potuta spingersi oltre».


Questo avete scritto nella relazione conclusiva del lavoro della Prefettura inviata al Tar?

«Sì, questo. D’altronde a noi non erano chieste valutazioni sulle operazioni elettorale ma solo il riconteggio delle schede e la comparazione con i dati contenuti nei verbali. Ora io non so il Tar che tipo di conclusioni possa trarre da questi dati. Non resta che aspettare l’udienza del 15 novembre».

Il verbale delle operazioni di verificazione, condotte martedì scorso dal collegio guidato dalla vice prefetto Cortesi e dalla vice prefetto Pescara di Diana davanti ai legali di Petrangeli, Cicchetti e Saletti, dà atto che «sono state evidenziate per ciascun seggio le anomalie emerse dal confronto tra la copia del verbale delle operazioni dell’Ufficio elettorale di sezione depositata in Prefettura e la copia del medesimo verbale depositato in Comune. Non è stato dato conto dei dati esaminati nell’ipotesi della coincidenza degli stessi». Cripticamente la Prefettura così conclude il suo lavoro e passa la mano.

Il Tribunale, per non aver conservato le schede non votate, è sotto il faro del Csm, ma ad oggi non risulta che la Procura abbia aperto un fascicolo sul frettoloso smaltimento di schede ed elenchi delle Comunali di giugno, nonostante l’esposto-denuncia presentato dall’avvocato che assiste Cicchetti sotto il profilo penale (il figlio Mario Cicchetti, mentre il legale Ermanno Mancini lo segue sotto il profilo amministrativo).

ANOMALIE NELLE OTTO SEZIONI
Certo, a scorrere le undici pagine di verbale delle operazioni di «spoglio» delle 8 sezioni – effettuate a Palazzo di Governo martedì scorso davanti agli avvocati di Petrangeli, Cicchetti e Saletti – riaffiorano tutte le anomalie oggetto di ricorso e senza possibilità alcuna o di smontarle o di confermarle. Nella sezione 30 dal verbale risultano mancanti qualcosa come 80 schede autenticate e non utilizzate; nella sezione 47 c’è invece una scheda in più o forse due: ne risultano consegnate 600, ma alla conta ne risultano 601 e alla fine se ne ritrovano 602. Nella sezione 8, a fronte di 803 schede ricevute e 441 votate sarebbero dovute avanzare 266 schede invece ne sarebbero avanzate solo 96, e 170 mancanti.

Nella sezione 1 c’è invece una scheda votata in più: 533 invece dei 532 votanti. Nella sezione 5 risultano mancanti 2 schede. Nella sezione 50 di schede ne mancano addirittura 95, perché su 607 schede ricevute e 344 votanti delle 175 che sarebbero dovute rimanere se ne sono contate appena 84. Qui non torna neppure il conto delle schede consegnate (600 risultavano alla Prefettura, 607 al seggio).
Nella sezione 15 non si capisce l’esatto numero delle schede consegnate: i dati riportati lasciano indurre che ce ne siano 182 in più rispetto a quelle consegnate. Alla Prefettura ne risultato consegnate 750. Nella sezione 29 si è omesso di indicare nel verbale il numero delle schede autenticate e non utilizzate: o si ritiene che non sia avanzata nessuna scheda autenticata (e allora ne mancherebbero all’appello 261) oppure non si è verbalizzato un dato fondamentale.

LA PALLA AL TAR

Come si comprende dalla lettura dei verbali, non un conto tornava riguardo alle schede non votate nelle 8 sezioni ma avendo il Tribunale distrutti i plichi che materialmente contenevano i pezzi avanzati capire se di mera distrazione si è trattato o veri ammanchi è impossibile. Al Tar ora valutare se ce n’è abbastanza per annullare il voto e ripeterlo in quelle sezioni oppure soprassedere.
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Il Messaggero