RIETI - «Non ci resta che piangere! No, non è una resa del Comitato; è il titolo di un film di qualche anno fa che, come scena iniziale, vedeva i due...
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«In questo ultimo periodo abbiamo notato prese di posizione, alcune influenzate da interessi personali altre da un attacco da sindrome Nimby, in relazione a futuri interventi infrastrutturali, totalmente finanziati da Rfi, sulla tratta ferroviaria che interessa la città di Rieti. Come pendolari e come cittadini, non possiamo che essere favorevoli a progetti che prevedano sia il miglioramento della linea ferroviaria sia il miglioramento della viabilità cittadina, eliminando gli ormai anacronistici passaggi a livello».
«Nonostante qualcuno crei allarmismi - prosegue la nota - parlando di abbattimento di alberi secolari o raccogliendo firme contro il progetto (basterebbe passare tra gli automobilisti fermi davanti ai vari passaggi a livello per raggiungere un numero maggiore di firme a favore del progetto), nessuno al momento è in possesso del piano definitivo che, tra l’altro ma non solo, dovrebbe prevedere la creazione di un sottopassaggio in viale Maraini».
«Come Comitato chiediamo quindi, una volta definiti i progetti, che l’amministrazione comunale illustri alla cittadinanza e ai diretti interessati, tutte le opere in programma senza però divenire ostaggio di interessi personali, seppur legittimi in alcuni casi, a danno di un interesse collettivo. Si parla tanto di Rieti 2020; beh, non vorremmo d’un tratto ritrovarci, come nel film, a Frittole nell’anno 1400…quasi 1500!». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero