Rieti, Monaco e la spaccatura del Pd di Cittaducale: «La candidatura di Ranalli imposta e non condivisa» L'avversario: «Nessuna imposizione ma una forte spinta dai cittadini»

Rieti, Monaco e la spaccatura del Pd di Cittaducale: «La candidatura di Ranalli imposta e non condivisa» L'avversario: «Nessuna imposizione ma una forte spinta dai cittadini»
RIETI - «La spaccatura del Pd civitese non è da addebiarsi a me». Lo dice il comitato La Feice che sostiene la candidatura di Mocaco a sindaco della...

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RIETI - «La spaccatura del Pd civitese non è da addebiarsi a me». Lo dice il comitato La Feice che sostiene la candidatura di Mocaco a sindaco della città angioina, spiegando i motivi della disesca in campo del consigliere provinciale. «Ritiniamo opportuno fare alcune riportare precisazioni - dice Monaco - Innanzitutto non si capisce perché tale spaccatura debba essere esclusivamente addebitata a Matteo Monaco insieme all’accusa di aver scelto di correre in solitaria ed in contrapposizione alle due anime del Pd civitese, rappresentate da Giovanni Falcone e Tonino Ventura che si sono arbitrariamente arrogati il diritto di rappresentare l'unanimità della sezione angioina, senza disporre di alcuna valida legittimazione per farlo.


«Il candidato Monaco - si legge ancora nel comunicato - intende inoltre richiamare l’attenzione su quanto accaduto nell’ultimo semestre, facendo presente di aver si proposto la propria candidatura, ma nel contempo di aver anche chiesto che questa fosse comunque subordinata all’esito di elezioni primarie, mirate a stabilire quale degli aspiranti candidati all'interno della sezione civitese potesse qualificarsi come maggiormente rappresentativo.

Avendo ricevuto un netto rifiuto a tali proposte ed infine, in questi ultimissimi giorni, essendosi trovato di fronte all’ ulteriore candidatura di Leonardo Ranalli, di per se da non valutarsi negativamente, ma imposta a sua volta dalle due anime del Pd civitese sopra riportate, il candidato Monaco non può non rilevare come anche questa non sia passata attraverso un civile e democratico confronto di sezione, come nella migliore tradizione del partito».

LA REPLICA DI RANALLI
«Sinceramente non credo che la mia candidatura sia figlia di alcuna imposizione, ma semplicemente il risultato di una forte spinta venuta da diversi ambiti della popolazione. Una decisione che arriva con grande spirito civico e che manterrà questa caratteristica quindi lascio fuori il partito da ogni valutazione che sarebbe fuorviante in tale contesto.


Non ho mai detto che la candidatura di Monaco sia di rottura con il centrosinistra, al massimo rappresenta una parte delle due manifestatesi nel capoluogo. Ma questa è un'altra storia. Sono un candidato indipendente e civico e non credo servano polemiche su provenienze e correnti di partito. Il mio pensiero corre alle prossime amministrative e non credo che avere unito più anime  possa essere motivo di diverbio e la fenice del resto, come il comitato angioino dovrebbe sapere, si rigenera dalle proprie ceneri...». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero