Nel Cicolano per questa stagione si potrà continuare a svolgere l’attività di caccia al cinghiale in “braccata”

Nel Cicolano per questa stagione si potrà continuare a svolgere l’attività di caccia al cinghiale in “braccata”
RIETI - «Nel Cicolano almeno per questa stagione si potrà continuare a svolgere l’attività di caccia al cinghiale...

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RIETI - «Nel Cicolano almeno per questa stagione si potrà continuare a svolgere l’attività di caccia al cinghiale in “braccata”», lo comunica in una nota il consigliere regionale Fabio Refrigeri.

«A settembre la Regione Lazio in alcune zone tra cui quella dei Monti del Cicolano aveva istituito divieto di caccia in braccata dando la possibilità ai cacciatori l’utilizzo esclusivo delle tecniche della ‘girata' e del 'tiro da appostamento': il provvedimento interessa le zone adiacenti il Parco Nazionale del’Abruzzo, il Lazio e Molise dove è presente l’orso marsicano».

«A seguito della richiesta di deroga, inoltrata ad inizio ottobre dall’associazione venatoria Italcaccia Rieti presieduta da Vincenzo Ricci, con decreto del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, n. T 00196 del 18 novembre 2020 nelle aree esterne alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) ricomprese nell'area Cicolano il divieto imposto è stato allentato prevedendo la possibilità di caccia in braccata però utilizzando un limite massimo di 5 cani per squadra».

«Tale deroga si è resa necessaria innanzitutto per permettere di proseguire un’attività che limita la presenza di cinghiali che nella zona sono in sovrannumero e causano gravi danni alle colture e agli allevamenti e che con la modalità di caccia in girata, per via delle caratteristiche orografiche del territorio, sarebbe pressoché impossibile continuare a svolgere».

«Inoltre l’introduzione della modalità di caccia al cinghiale in girata sarebbe andata a colpire una fonte di sostentamento di molte famiglie del luogo, già gravemente piegate dalla crisi causata dal Covid, non essendoci al momento in quella zona, e in special modo nel territorio di Borgorose, conduttori e cani abilitati a quella modalità di caccia».

 

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Il Messaggero