Rieti, il centrodestra e le Comunali: al primo tavolo tutti uniti

Sandro Grassi
RIETI - Segnali di vita dalla galassia del centrodestra e pazienza se l'implosione del Pdl ha sparpagliato molti dei leader degli anni d'oro in pianeti e pianetini tutti...

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RIETI - Segnali di vita dalla galassia del centrodestra e pazienza se l'implosione del Pdl ha sparpagliato molti dei leader degli anni d'oro in pianeti e pianetini tutti da pesare. La prima notizia è dunque chi c'era e per conto di chi: Sandro Grassi, Roberto Ermini, Barbara Pelagotti per Forza Italia (insieme a Imperatori e Colantoni), Paolo Trancassini e Daniele Sinibaldi per Fratelli d'Italia, Antonio Perelli, Claudio Valentini e Carmine Rinaldi per il Ncd, per la Lega Matteo Simeoni, per i Conservatori Riformisti di Fitto Stefano Eleuteri. La seconda notizia è che di rappresentanti di partiti si trattava e tra partiti si è ragionato: dunque, niente nomi, ma analisi della situazione e metodo per procedere.


Direzione: le comunali di Rieti del 2017, a partire dalla scelta del candidato sindaco. I «disponibili» già in campo - Antonio Cicchetti, Paolo Di Lorenzo, Enrico Aragona, per non fare nomi - sono rimasti fuori dal primo giro di tavolo. «Ma la cosa buona è che ci rivedremo, perché nonostante i molti nodi che ci sono da sciogliere, non c'è stata rottura tra noi, ma un dialogo pacato», dice Sandro Grassi, che ha fatto il primo passo convocando l'incontro.

Felicemente sorpreso appare anche Paolo Trancassini: «Positivo - spiega - che ci fossimo tutti e che si sia condivisa la necessità di lavorare sodo per ridare credibilità alla politica e ai partiti. Positivo anche che non si sia parlato di nomi, ma della necessità di rimboccarsi le maniche per capire come è cambiata e cosa voglia oggi la città. Per noi di Fratelli d'Italia è arrivato il momento di stoppare lo stucchevole balletto di nomi e di sintonizzarci con i problemi della gente. Bisogna avere la capacità di entusiasmare la città. Per questo bisogna serve una nuova classe dirigente ma nuova per davvero».


Netto nel chiedere un taglio col passato e un nuovo inizio anche Antonio Perelli, pur se per conto di un partito, l'Ncd, che sta meditando di togliere la destra dal nome. Sorpresa per Simeoni leghista, risatine per l'ossimoro Conservatori-Riformisti di Fitto sposato da Eleuteri. Fortuna che si vota nel 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero