Rieti, il Rapporto Censis presentato in città De Rita: "L'Italia è un Paese fragile"

La presentazione
RIETI - "Il nostro e' un Paese fragile". Non usa mezzi termini Giorgio De Rita, segretario generale del Censis che nel pomeriggio, nella sala convegni di Palazzo...

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RIETI - "Il nostro e' un Paese fragile". Non usa mezzi termini Giorgio De Rita, segretario generale del Censis che nel pomeriggio, nella sala convegni di Palazzo Dosi, su invito dell'Interact Club (i giovani del Rotary) ha raccontato il 51esimo Rapporto sulla situazione sociale dell'Italia redatto nel 2017, come ogni anno a partire dal 1967, dal Centro Studi Investimenti Sociali.


LA FOTOGRAFIA DEL PAESE
Ad introdurre Giorgio De Rita, la presidente dell'Interact Club Bianca Buzzi, il presidente della Sabina Universitas Maurizio Chiarinelli, il presidente del Rotary Club Gianluca Giovannelli e la dirigente scolastica del liceo scientifico Jucci Stefania Santarelli, insieme al vice sindaco Daniele Sinibaldi, raggiunti dall'assessore regionale Gian Paolo Manzella.

Giorgio De Rita ha ripercorso la genesi del rapporto Censis, offrendo un'analisi sintetica ed efficace delle 700 pagine di rapporto annuale: "Con il nostro lavoro cerchiamo di individuare dove vanno ad incanalarsi i processi sociali - spiega De Rita - Ciò che fotografa l'Italia, nell'ultimo anno appena trascorso, e' l'aumento, in ogni campo, della disintermediazione, della polarizzazione, il passaggio dalle realtà industriali locali alla filiera industriale, l'aumentare richiesta di sicurezza rispetto ai diritti e la verticalizzazione, come quella esercita anche dai leader politici nel corso di questi ultimi giorni.

IL RANCORE DELL'ITALIA
"Noi del Censis pensiamo ogni volta alle parole che meglio possano descrivere la situazione sociale del paese - prosegue De Rita - e come nel caso del "rancore" riferito all'analisi del 2017, sono molto spesso i media a decretare il successo di alcune delle nostre parole utilizzate nel corso degli anni".


Secondo il rapporto Censis, l'Italia e' un paese dove " il presente e' incollato al futuro: "Questo accade perché e' diminuita la possibilità delle persone di poter immaginare il futuro nel medio e lungo termine e cosi' il rancore fa marcire l'anima - spiega De Rita - La società italiana si sta trasformando, si e' chiuso un ciclo e se ne sta aprendo un altro - conclude - e la ripresa dell'Italia sta nelle proprio negli aspetti che meno balzano all'occhio rispetto ai problemi macroscopici del Paese. Ma attenti a dire che e' la nostra e' soltanto un'epoca di transizione". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero