Npc ko, Ceccarelli: «Si è spenta la luce senza motivo. Ho visto cose che raramente si vedono su un campo di basket»

Il coach Gabriele Ceccarelli (foto Meloccaro)
RIETI - «Oggi ho visto cose che raramente si vedono su un parquet». Gabriele Ceccarelli è calmo, ma chiaramente alterato. Il parziale di 18-3 incassato dalla...

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RIETI - «Oggi ho visto cose che raramente si vedono su un parquet». Gabriele Ceccarelli è calmo, ma chiaramente alterato. Il parziale di 18-3 incassato dalla sua Kienergia Rieti in appena 3'30 ad Imola non va proprio giù al coach reatino: «Siamo andati al riposo a metà tempo sul +6, ma potevamo e dovevamo essere sul +12. Poi abbiamo subito quel parziale nell'ultimo quarto quando si è spenta la luce senza motivo. Ho visto errori gravissimi, giocate senza senso. Per parafrasare una battuta di un film di Checco Zalone, vedendo quei momenti ci si sarebbe dovuto chiedere se chi era in campo, coach compreso, era del mestiere».

Non bastano le due triple che hanno riacceso la speranza di Imola nel secondo quarto a giustificare un crollo così, anche a livello mentale. Il coach non cerca alibi e va chiaro al punto: «Se una squadra fa così, c'è qualcosa che non va. In quei 3 minuti ho chiesto ben 2 time out, cosa che non ho mai fatto nella mia carriera di allenatore. Abbiamo ripreso un po' le redini, ma loro ormai erano in gas. La dimostrazione che non c'eravamo con la testa è arrivata a meno di 2' dalla fine, quando eravamo -6: abbiamo preso un canestro in lay up su una situazione che avevano visto più volte in settimana. Abbiamo tirato da 3 col 23% e abbiamo sbagliato 10 tiri liberi: in settimana faremo molte sedute di tiro. Speriamo che questa batosta ci svegli».

Imola ha imposto la legge della sua panchina, con 31 punti delle seconde linee contro i soli 12 delle riserve reatine. La sconfitta toglie alla Npc la possibilità di andare da sola in testa alla classifica del girone C di serie B. «Grande merito a Imola - conclude Ceccarelli - ma noi abbiamo dato loro energia. Non siamo ancora in grado di imporre le nostre linee guida, dobbiamo capire dove dobbiamo stare. Se si fanno 75 punti in trasferta non si dovrebbe perdere: a metà tempo avevamo subito 35 punti e, secondo me, erano già troppi. Se li avevssimo tenuti su quelle medie avremmo vinto, invece nella ripresa abbiamo subito 50 punti. Serviva una prova di maturità e non l'abbiamo data. E' un messaggio che ci deve far capire dove dobbiamo stare in questa fase, visto che non siamo pronti per l'alta classifica». 

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Il Messaggero