Crollo Kienergia, Cattani: «Ora sono preoccupato. Serve cambiare». Rossi: «Mancati in piccole e grandi cose». Foto

La delusione a fine gara (foto Meloccaro)
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RIETI - «Sono molto preoccupato. Ora dobbiamo accelerare per cambiare qualcosa». Non si nasconde e non nasconde la sua amarezza Giuseppe Cattani. Il patron della Kienergia incassa il colpo della sconfitta interna con l’Eurobasket e, dopo la sirena finale, resta oltre un’ora a colloquio con lo staff tecnico nella “pancia” del PalaSojourner.

«E’ chiaro che il cambio deve essere compatibile con quello che troviamo sul mercato, ma in questo momento è necessario. Ho visto nell’Eurobasket quello che dovremmo mettere noi in campo e che in queste ultime uscite non c’è proprio stato: la grinta e la voglia di spendersi su ogni pallone e, soprattutto, che ognuno che va in campo sa qual è il suo ruolo e l’apporto che deve dare, seguendo le direttive dello staff tecnico. Dall’inizio del campionato stiamo cercando di trasmettere la nostra mentalità, ma ancora non ci siamo riusciti. Servirà qualcuno che ci aiuti a farlo per prepararci alla fase più delicate del campionato. Più che un problema tecnico, credo sia un problema di amalgama. Lo testimonia il fatto che l’Eurobasket ci ha surclassato a rimbalzo, elemento che è frutto sia di predisposizione fisica, sia di tecnica. Al di là dei meriti degli avversari in attacco, se si concedono 86 punti in attacco è difficile portarla via. Ripeto, il vero problema è l’atteggiamento».

Il presidente ora guarda al mercato e, dalle sue parole, appare chiara la volontà di mantenere inalterata la guida tecnica: in sintesi, Rossi e il suo staff non sarebbero a rischio. «Prima di tutto dobbiamo salvare la categoria – ha chiarito Cattani - e ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, riconoscendo i propri errori. Premesso ciò, ci tengo a ribadire che io non mollo e nessuno di noi molla. Mi auguro che tutti si adeguino a questo pensiero. Non ci dobbiamo piangere addosso. Certo, queste due sconfitte proprio non ce le aspettavamo. Ora abbiamo 15 giorni per capire come uscire da questa situazione pericolosa. Siamo tutti in discussione, ma sono convinto che il problema sia nell’atteggiamento di alcuni che vanno in campo. La dimostrazione è che tante cose che si provano in allenamento, dette e ridette, in partita non vengono fatte».

Nelle interviste del dopo partita visibilmente provato il coach Alessandro Rossi, che ha provato a interpretare così la serata storta della sua squadra: «Siamo mancati in quelle piccole e grandi cose che servono per costruire la vittoria, in particolare il controllo area e rimbalzi. Questo ci ha devastato sia da un punto di vista tecnico, sia mentale. Loro hanno avuto una grande energia, sfruttando anche i quintetti alternati che hanno potuto mettere in campo. Stasera ci serviva uno sforzo extra per catturare i rimbalzi e cambiare l’inerzia, anche perché sapevamo di giocare contro una squadra in forma e di alto livello. Ora prendiamoci questa pausa per recuperare e rigenerare alcuni giocatori in vista del finale complicato».

Il tecnico ha spiegato anche il dettaglio di alcune fasi della partita, in particolare i cambi di fine primo quarto con Stefanelli e Taylor in panchina per Ponziani e Tommasini. Una variazione che portato un parziale di 13-2 per i romani. «Siamo mancati in difesa – ha detto Rossi - e non è la prima volta che ci capita di segnare tanto ma perdere lo stesso. Questo vuol dire che abbiamo problemi strutturali che dovremmo risolvere. Per quanto riguarda i cambi, avere due giocatori in meno ci hanno tolto rotazioni importanti. Posso aggiungere che Rino dopo 7’ mi aveva chiesto di essere cambiato e lo stesso vale per Taylor. E’ chiaro che abbiamo avuto un rendimento differente con altri giocatori, ma era necessario ad un certo punto fare quel cambio».

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Il Messaggero